ARTIGIANI DI CULTURA Interviste ai mestieri del libro

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Descrizione

ARTIGIANI DI CULTURA
Interviste ai mestieri del libro

Presentazione di Benedetta Centovalli

Edizioni Santa Caterina
collana “Quaderni del Master in editoria”, pp. 128

EURO  10.00

 

L’esperienza di chi lavora al servizio dei libri: aneddoti e curiosità raccontati dai protagonisti di Longanesi, Einaudi, Rizzoli, Mondadori, Mursia e altri. In sedici interviste i professionisti dell’editoria ripercorrono il viaggio del libro, dalla nascita all’approdo nelle mani del lettore. Ciascuno racconta del proprio mestiere perché, come ricorda Carlo Carena, «il lavoro editoriale è così elegante e così tangibilmente incisivo che ogni suo passaggio contiene una motivazione che altri non hanno».

Le interviste nel volume:
– Creare senza aver bisogno di Dio. Andrea Pinketts, autore (ALESSANDRO OLIVIERO)
– In medio stat virtus. Piergiorgio Nicolazzini, agente letterario (BARBARA BALDUCCIO)
– Creare la cornice. Ottavio Di Brizzi, direttore editoriale Bur (MARCO FOGLIAZZA)
– L’arte di vendere cultura. Fiorenza Mursia, direttore commerciale ed editore Mursia (EDOARDO CASALE)
– L’uomo invisibile. Carlo Carena, già segretario di redazione Einaudi (ALESSANDRA GROSSI)
– Castelli di carta. Maria Bastanzetti, redattrice Mondadori Junior (BARBARA BALDUCCIO)
– Il volto delle parole. Giacomo Callo, art director Mondadori (FEDERICA TUZZI)
– «Stile, educazione, carattere». Valentina Fortichiari, responsabile ufficio stampa Longanesi (ALESSANDRA GROSSI)
– Il sarto delle parole. Susanna Basso, traduttrice (FEDERICA TUZZI)
– Dare forma all’emozione. Paolo D’Altan, illustratore (ILARIA FINOTTI)
– Il collo della bottiglia. Lorenzo Martelli, direttore promozione Messaggerie Libri (ILARIA FINOTTI)
– Cover story. Stefano Salis, giornalista culturale del “Sole 24 Ore” (MARCO FOGLIAZZA)
– L’arte di promuovere e vendere cultura. Roberto Denti, Libreria dei ragazzi di Milano (EDOARDO CASALE)
– Conservare e distribuire cultura. Maria Paola Invernizzi, Biblioteca universitaria di Pavia (EDOARDO CASALE)
– Fra atolli di libri: il tesoro del Lingotto. Ernesto Ferrero, direttore editoriale del Salone internazionale del libro di Torino (ILARIA FINOTTI)
– Sospendere l’incredulità, prego. Sebastiano Fusco, lettore (ALESSANDRO OLIVIERO)

Dalla presentazione:
«Leggendo queste interviste a differenti figure dell’editoria italiana che con il loro racconto ripercorrono le fasi di progettazione, costruzione e trasformazione di un testo, dall’autore all’editor, al redattore, al grafico, fino al promotore e al libraio, senza trascurare i tanti mestieri che ruotano intorno alla fabbrica dei libri, l’elemento che colpisce è lo sguardo ricco di aspettative e di speranze che gli allievi del Master rivolgono al mondo editoriale. Protagonista di questo Artigiani di cultura è proprio quello sguardo e il suo farsi voce, un’ansia di futuro che interroga e indaga, un futuro prossimo a cui non si possono non rivolgere domande brucianti. Tra le righe, ma poi non così tanto tra le righe, prende corpo la realtà odierna, una realtà lavorativa soprattutto per i giovani fatta di precarietà e di scarsa attenzione, di disinvestimento sulla formazione professionale, sul talento e sulle capacità da sviluppare. Eppure, eppure tira un potente vento di cambiamento e all’orizzonte si può intravedere la possibilità di ridisegnare le forze in campo se solo sapremo stare in ascolto. Forse sta proprio in questo inevitabile confronto/scontro tra “editoria Novecento”, chiamiamola così, e “editoria Duemila”, il succo della riflessione. Cosa traghettiamo nel nuovo millennio dell’esperienza fondativa del secolo passato? […] Se da una parte l’editoria elettronica e il diffondersi dei devices favoriranno la crescita esponenziale degli e-book, dall’altro aumenterà la domanda di una editoria di qualità, selezionata, alta, confezionata a regola d’arte, che dovrà offrire quello che un libro elettronico non ha, carta e rilegatura di qualità, ottima stampa, grafica accurata e tattile, una specie di ritorno alla terra, alle origini della nostra storia di nipoti di Gutenberg. Oltretutto non ha mai bisogno di ricarica. Come racconta Asimov, ci può essere qualcosa di più moderno? Già, un libro di carta. Eppure». (BENEDETTA CENTOVALLI)

 

 

SOMMARIO E PRESENTAZIONE

 

Il volume è disponibile anche in formato elettronico su Casalini Digital:  clicca qui 

 

SOMMARIO

 

TESTI INTRODUTTIVI

 

In difesa del giudizio di valore. Presentazione

(Benedetta Centovalli) 

 

 

Premessa 

 

 

ARTIGIANI DI CULTURA

 

Prima

 

Creare senza aver bisogno di Dio. Andrea Pinketts, autore

(Alessandro Oliviero)

 

 

In medio stat virtus. Piergiorgio Nicolazzini, agente letterario

(Barbara Balduccio)

 

 

Dentro

 

Creare la cornice. Ottavio Di Brizzi, direttore editoriale Bur

(Marco Fogliazza)

 

 

L’arte di vendere cultura. Fiorenza Mursia, direttore commerciale ed editore Mursia 

(Edoardo Casale)

 

 

L’uomo invisibile. Carlo Carena, già segretario di redazione

Einaudi (Alessandra Grossi)

 

 

Castelli di carta. Maria Bastanzetti, redattrice Mondadori Junior 

(Barbara Balduccio)

 

 

Il volto delle parole. Giacomo Callo, art director Mondadori 

(Federica Tuzzi)

 

 

«Stile, educazione, carattere». Valentina Fortichiari, responsabile ufficio stampa Longanesi (Alessandra Grossi)

 

 

Fuori

 

Il sarto delle parole. Susanna Basso, traduttrice

(Federica Tuzzi)

 

 

Dare forma all’emozione. Paolo D’Altan, illustratore

(Ilaria Finotti) 

 

 

Dopo

 

Il collo della bottiglia. Lorenzo Martelli, direttore promozione Messaggerie Libri 

(Ilaria Finotti)

 

 

Cover story. Stefano Salis, giornalista culturale del “Sole 24 Ore” 

(Marco Fogliazza) 

 

 

Dove

 

L’arte di promuovere e vendere cultura. Roberto Denti, Libreria dei Ragazzi di Milano 

(Edoardo Casale)

 

 

Conservare e distribuire cultura. Maria Paola Invernizzi, Biblioteca universitaria di Pavia 

(Edoardo Casale) 

 

 

Fra atolli di libri: il tesoro del Lingotto. Ernesto Ferrero, direttore editoriale del Salone internazionale del libro di Torino 

(Ilaria Finotti) 

 

 

Perché

 

Sospendere l’incredulità, prego. Sebastiano Fusco, lettore

(Alessandro Oliviero)

 

Abstract saggi di Artigiani di cultura

 

Creare senza aver bisogno di Dio

Andrea Pinketts, autore

di Alessandro Oliviero.

 

Protagonista dell’intervista è il padre del duro detective Lazzaro Santandrea, lo scrittore di libri noir Andrea Pinketts. All’autore vengono poste varie domande che spaziano dalla vita personale ai rapporti tra scrittori e editori in un panorama in continuo mutamento come quello editoriale. Nelle sue risposte, partendo dalle proprie esperienze personali, Pinketts racconta la sua interazione con il mondo editoriale e con figure come gli editor, mettendo in evidenza quanto impugnare una penna e scrivere siano per un autore come un tratto caratteriale innato, qualcosa che esso sente di dover fare (allo stesso modo di chi dipinge o compone musica) anche a fronte di molti fallimenti. Inoltre, l’autore mette anche in evidenza come questo carattere innato sia una risposta davanti all’insuccesso delle proprie ambizioni. Per chi nasce con questo bisogno infatti scrivere non è solamente una passione, ma quasi un dovere.

 

 

 

In medio stat virtus

Pierluigi Nicolazzi, agente letterario

di Barbara Balduccio.

 

Autore ed editore. Due figure distanti ma indispensabili l’una all’altra che formano un sodalizio fatto di aspettative ma anche di molti contrasti. Nel mezzo di questa relazione, posto a metà tra i due estremi, si inserisce la figura dell’agente letterario, rappresentata in questa intervista da Pierluigi Nicolazzi agente, tra gli altri, di Giorgio Faletti. Con le sue risposte Nicolazzi mostra come il ruolo dell’agente letterario non sia, pur essendo uno dei suoi compiti primari, soltanto quello di assistere l’autore nei suoi rapporti con l’editore. L’agente, infatti, diviene spesso anche il primo lettore e il primo editor di un’opera svolgendo con la sua esperienza le funzioni di un vero e proprio consulente dell’autore. A questo l’intervistato aggiunge poi la cruciale parte svolta dall’agente letterario nello scouting, sia a livello nazionale che internazionale, di nuovi autori da presentare agli editori e al mercato.

 

 

 

 

Creare la cornice

Ottavio Di Brizzi, direttore editoriale della Bur

Di Marco Fogliazza.

 

Il soggetto dell’intervista è Ottavio di Brizzi, direttore editoriale della Bur e coordinatore delle piattaforme in tutti gli aspetti dell’output digitale; vale a dire gli e-book e alcune applicazioni in corso di sviluppo da parte della casa editrice. Dato il ruolo dell’intervistato le domande si concentrano fin da subito sul dibattito riguardante la supposta sostituzione del libro cartaceo da parte di quello digitale. Processo che secondo Di Brizzi, contrariamente a quanto avvenuto in altri media, a causa della particolare natura del libro non avverrà mai del tutto, portando invece alla creazione di un variegato ecosistema in cui convivono diverse forme di supporto differente. I quesiti si spostano poi sulla natura del lavoro dell’intervistato e sui mutamenti da cui è stata investita la rete di distribuzione, in cui si sta assistendo alle difficoltà di canali di vendita importanti come le librerie indipendenti.

 

 

L’arte di vendere cultura

Fiorenza Mursia, direttore commerciale ed editore Mursia

di Edoardo Casale.

 

L’editoria ha fatto propria la missione di diffondere la cultura, ma per riuscire in questa impresa (seppure possa apparire contradditorio) è necessaria la presenza della figura indissolubilmente legata a tale scopo del direttore commerciale. Per conoscere e comprendere meglio questa professione l’intervista si rivolge a Fiorenza Mursia, la quale ricopre sia questo ruolo che quello di editore nell’ omonima casa editrice fondata da suo padre Ugo Mursia (1916 – 1929). Nelle sue risposte, l’intervistata pone l’accento sul differente ruolo della sua professione rispetto a quella del direttore marketing e quali siano i requisiti fondamentali per essere un direttore commerciale. In seguito Fiorenza Mursia espone anche quali sono le strategie per raggiungere gli obbiettivi di vendita, che variano a seconda del progetto, e altre caratteristiche della professione partendo dalla sua storia personale.

 

 

 

 

 

L’uomo invisibile

Carlo Carena, già segretario di redazione Einaudi

di Alessandra Grossi.

 

Il segretario di redazione, creatura ibrida e multifunzione, è una figura che raramente (se non mai) viene citata all’interno dell’organigramma aziendale di una casa editrice, facendo dunque quasi venire da pensare che esso svolga un ruolo talmente interno alla redazione da rendere superflua la conoscenza del suo lavoro. Per verificare questa ipotesi è stato scelto come interlocutore per l’intervista Carlo Carena, entrato in Einaudi prima come redattore e poi come segretario di redazione. Dalle risposte di questa figura editoriale che non ha bisogno di presentazioni si evince come la figura del segretario sia invece essenziale al corretto funzionamento di una casa editrice. Esso infatti, forse proprio per la sua discrezione, non solo costituisce l’organizzatore delle attività redazionali e del coordinamento tra i diversi uffici, ma è anche il primo punto di riferimento per collaboratori, autori e traduttori.

 

 

Castelli di carta

Maria Bastanzetti, redattrice Mondadori Junior

di Barbara Balduccio.

 

L’interesse della Mondadori per il modo dei ragazzi, come testimoniano il fatto che sia lei a stampare “Topolino” per dare solo un esempio illustre, non è certo un mistero. Ed è proprio in questa realtà che è professionalmente cresciuto il soggetto di questa intervista Maria Bastanzetti, traduttrice e redattrice per la Mondadori Junior, chiamata in causa per comprendere meglio il ruolo del redattore all’interno della filiera editoriale. Le risposte dell’intervistata, strettamente legate alla sua esperienza professionale e personale, illustrano il percorso da lei intrapreso per diventare redattore, come si compone la tipica giornata lavorativa di questa figura e le caratteristiche che, oltre alla passione, essa deve possedere. L’intervistata mette poi in evidenza anche i pregi, le difficoltà e le inevitabili incertezze che scaturiscono dall’essere un redattore freelance e una collaboratrice a partita IVA.

 

 

 

 

 

Il volto delle parole

Giacomo Callo, art director Mondadori

di Federica Tuzzi.

 

Protagonista del colloquio è Giacomo Callo, art director della casa editrice Mondadori e ideatore della veste grafiche di molte collane. Nella prima parte della conversazione le risposte dell’intervistato si riferiscono al suo percorso formativo per diventare designer, come è iniziato e si è evoluto il suo rapporto con Mondadori e la tipica giornata lavorativa dell’art director. Nel proseguimento dell’intervista invece Giacomo Callo affronta il rapporto con i committenti e specialmente con le varie tipologie di autore con cui entra in contatto, passando poi su di una riflessione riguardo alla mancanza di collane nel panorama editoriale anglosassone, ritenuto in questo senso più “organizzato” dall’intervistato. Per finire, l’art director di Mondadori offre alcuni pensieri riguardo alle maggiori soddisfazioni offertegli dalla sua professione e torna brevemente sull’argomento riguardante la personalità degli autori.

 

 

«Stile, educazione, carattere»

Valentina Fortichiari, responsabile ufficio stampa Longanesi

di Alessandra Grossi.

 

Sebbene il mestiere dell’ufficio stampa (a differenza di altre aziende) non appartiene in sé alle professioni dell’editoria è altresì vero che questo lavoro, accomodato al mondo editoriale, richiede la messa a punto di competenze e attitudini specifiche e come dimostrato dall’intervista di Valentina Fortichiari, responsabile dell’ufficio stampa di Longanesi e professionista di rango, tali abilità vengono acquisire più con la pratica che con la teoria. Nella prima parte del colloquio, l’intervistata espone la sua storia personale e il percorso che l’ha portata ad assumere il suo ruolo attuale, mentre nella seconda parte racconta alcuni aneddoti riguardo la sua collaborazione con diversi autori. Oltre a questo, Valentina Fortichiari espone i tratti fondamentali del suo lavoro e le qualità indispensabili per svolgere il lavoro di responsabile dell’ufficio stampa: stile, educazione e carattere.

 

 

 

 

 

Il sarto delle parole

Susanna Bosso, traduttrice

di Federica Tuzzi.

 

Protagonista del colloquio è Susanna Bosso, traduttrice formatasi presso l’Università di Torino e da anni collaboratrice di Einaudi, ma non solo, nel settore delle traduzioni dall’inglese. Le prime risposte dell’intervistata riguardano i suoi esordi formativi e lavorativi, in particolare il concorso bandito nel 1988 da Einaudi (da lei vinto) alla ricerca di un traduttore per un’opera, Pricksongs & Descants, dello scrittore Robert Coover; del quale diventerà la traduttrice ufficiale. Nel proseguo dell’intervista Susanna Bosso espone invece i tratti fondamentali del mestiere del traduttore, le sue interazioni con il committente e infine come si organizza una sua giornata tipo. Oltre a questo, l’intervistata pone poi l’accento sul fatto che, come per ogni attività umana, sebbene un pizzico di talento innato possa essere certamente utile e vantaggioso, non è necessario nascere traduttore per intraprendere e svolgere tale mestiere.

 

 

Dare forma all’emozione

Paolo D’Altan, illustratore

di Ilaria Finotti.

 

Paolo D’Altan, illustratore che fin da bambino sognava di svolgere questo mestiere, è la figura centrale della presente intervista, nella prima parte l’intervistato espone con le sue risposte il percorso che lo ha condotto ad associare all’attività pubblicitaria da lui svolta quella editoriale. Di seguito, D’Altan espone sia nel bene che nel male i tratti fondamentali del suo lavoro, spesso poco considerato, e i rapporti che vengono intrattenuti dall’illustratore con gli altri soggetti della filiera produttiva di un libro citando alcuni aneddoti lavorativi occorsi nell’arco della sua esperienza. In ultimo, l’illustratore discute delle condizioni contrattuali spesso inique che caratterizzano la sua professione e di come una parte dell’editoria consideri frequentemente l’apporto creativo dell’illustratore come qualcosa di trascurabile e talvolta persino interscambiabile con quello di altri professionisti suoi colleghi.

 

 

 

 

Il collo della bottiglia

Lorenzo Martelli, direttore promozione Messaggerie Libri

di Ilaria Finotti.

 

Per fare luce sul ruolo del direttore di promozione nel successo di un editore è stato intervistato Lorenzo Martelli, il quale ricopre proprio questa carica all’interno di Messaggerie Libri; dopo Mondadori, il maggior promotore e distributore di libri sul territorio nazionale. Messaggerie, infatti, oltre a rappresentare oltre 150 case editrici (solo italiane) rifornisce all’incirca 4000 punti vendite tra librerie, cartolerie e fumetterie. Nelle sue risposte Martelli, da sempre appassionato di libri, ripercorre parte della sua storia personale passando poi a parlare della sua tipica giornata lavorativa e dei rapporti intrattenuti con gli editori rappresentati da Messaggerie. Quest’ultima parte è poi approfondita dall’intervistato e usata come spunto per discutere di alcuni fattori che stanno alle spalle della distribuzione di un libro e alla scelta delle case editrici esordienti con cui collaborare.

 

 

Cover story

Stefano Salis, giornalista culturale del “Sole 24 Ore”

di Marco Fogliazza.

 

Il colloquio, che avviene nel bar della redazione del quotidiano il “Sole 24 Ore”, vede come protagonista il giornalista culturale Stefano Salis. Le prime domande cui l’intervistato risponde riguardano la sua formazione e il percorso che lo ha condotto prima nella redazione del quotidiano e poi nell’inserto culturale di quest’ultimo, il Domenicale. Dopo questa parentesi la discussione si sposta sull’organizzazione della giornata e della settimana lavorativa del giornalista; il quale espone poi quali sono le maggiori fonti di soddisfazioni all’interno del suo lavoro e quali invece rappresentano le principali difficoltà dello stesso. Di seguito Salis mette in evidenza quali sono le principali differenze tra critico letterario e giornalista culturale e racconta di come sia nata l’idea di inserire nell’inserto una rubrica, breve ma molto seguita, dedicata specificamente alle copertine dei libri denominata Cover story.

 

 

 

 

 

L’arte di promuovere e vendere cultura

Roberto Denti, Libreria dei Ragazzi di Milano

di Edoardo Casale.

 

Un ruolo assai rilevante nella filiera editoriale è svolto dalle librerie, luogo di vendita e promozione della letteratura in cui si può entrare per i più svariati motivi; come la ricerca di un libro in particolare o farsi un’idea delle novità presenti per fare solo qualche esempio. Per dare luce alla figura del libraio è stato intervistato Roberto Denti, fondatore della Libreria per Ragazzi di Milano. Nella prima parte del colloquio l’intervistato racconta la storia e il processo della fondazione della libreria, proseguendo poi la discussione con le attività di promozione svolte dalla Libreria dei Ragazzi e il rapporto della stessa con scuole e biblioteche. Nella seconda parte dell’intervista invece l’attenzione è posta maggiormente all’attività di libraio, la tipica giornata lavorativa di quest’ultimo e i mutamenti che hanno interessato la letteratura per i più giovani negli ultimi anni.

 

 

Conservare e distribuire cultura

Maria Paola Invernizzi, biblioteca universitaria di Pavia

di Edoardo Casale.

 

Per conoscere e capire meglio il lavoro del bibliotecario l’intervista si rivolge a Maria Paola Invernizzi, vicedirettore della biblioteca universitaria di Pavia; istituzione voluta da Maria Teresa d’Austria e che a partire dal 1778 è posta nella sede centrale dell’Università. Il colloquio dapprima si concentra sull’ambito cui appartengono i libri domandati in prestito, quali sono le tipologie di utenti principali che si servono della biblioteca e quali sono le opere più antiche in essa conservata. Nella seconda parte, invece, la discussione riguarda soprattutto il modificarsi del rapporto tra la biblioteca e i suoi fruitori per via dell’introduzione dei cataloghi on line. Per ultimo l’intervista si sposta sulla carriera della Professoressa, sulla sua tipica giornata lavorativa come vice direttore della biblioteca, sulle soddisfazioni offerte dalla professione e sulle sue difficoltà.

 

 

 

 

 

Fra atolli di libri: il tesoro del lingotto

Ernesto Ferrero, direttore editoriale del Salone internazionale del libro di Torino

di Ilaria Finotti.

 

Protagonista del colloquio è Ernesto Ferrero, direttore editoriale del Salone internazionale del libro di Torino dalla chiamata del segretario generale della fondazione per il libro, la musica e la cultura Ronaldo Picchioni nell’autunno del 1998. Nella sua intervista Ferrero espone le differenze tra la figura del direttore editoriale di una casa editrice, il cui ruolo consiste nel coordinare la scelta dei titoli da pubblicare, e quello del Salone; al quale concerne il compito di tenere i rapporti con gli editori e organizzare gli eventi che accompagnano i cinque giorni della manifestazione, programmandoli sia ex novo sia coordinando quelli proposti dagli editori – espositori. Nella seconda parte del colloquio, invece, l’intervistato riporta la sua storia lavorativa e la grande passione per i libri che lo ha accompagnato fin da bambino.

 

 

Sospendere l’incredulità, prego

Sebastiano Fusco, lettore

di Alessandro Oliviero.

 

Personaggio cardine di questa intervista è il lettore, qui rappresentato nella persona di Sebastiano Fusco, che oltre ad aver collaborato con Fanucci, Newton Compton e Mondadori (per le quali ha diffuso le più inquietanti letterature dell’orrore mai scritte), è stato uno dei primi conoscitori di H. P. Lovecraft e curatore storico delle più importanti raccolte di autori fantastici. Nel principio del colloquio, Fusco espone come una «sospensione dell’incredulità» sia necessaria per accogliere i simboli proposti dalla letteratura senza nessun rifiuto a priori, mentre nella seconda parte esprime la sua opinione riguardo agli e-book e ai cambiamenti nell’approccio del lettore alla libreria per i nuovi modi di proporre libri. In ultimo, l’intervistato ritorna sulla questione degli e-book esponendo il suo pensiero riguardo al futuro della fruizione del libro e fa alcune considerazioni riguardo al genere teen – horror.