NUVOLE D’AUTORE. Volti e risvolti del graphic novel

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Descrizione

 

NUVOLE D’AUTORE. Volti e risvolti del graphic novel

 

Presentazione di Matteo Stefanelli
Edizioni Santa Caterina, 2017 – pp. 304
(Quaderni del Master di editoria ; 10)
ISBN 978-88-96120-30-9
EURO 18,00
Uscita: NOVEMBRE 2017 (NOVITÀ)

 

Il volume è disponibile anche in formato elettronico su Casalini Digital:  clicca qui 

 

Da oggetto di culto per pochi a fenomeno di massa, oggi il graphic novel attira l’attenzione delle giurie di prestigiosi premi letterari. Venticinque saggi ne indagano il dietro le quinte: i mestieri, gli editori, la storia e le contaminazioni con altri linguaggi, per rispondere alla curiosità degli appassionati di sempre e dei nuovi lettori. Un percorso originale attraverso interviste inedite e tavole d’autore, da Hugo Pratt a Pazienza, da Satrapi, a Gipi e Zerocalcare, perché «a cosa serve un libro senza illustrazioni e senza dialoghi?»

 

Testi degli studenti del Master di primo livello in “Professioni e prodotti dell’editoria”, organizzato dal Collegio Universitario S. Caterina da Siena e riconosciuto dall’Università di Pavia (anno accademico 2016/2017):
Federica Alò, Fabiola Astore, Alessandro Betta, Giulia Bonaglia, Gaia Caracciolo, Pietro Carini, Giulia Da Campo, Martina d’Andrea, Carlotta Drudi, Elisa Frilli, Mario Gallucci, Laura Gialdi, Giulia Gioia, Giulia Grosselle, Daria Luzi, Chiara Mostini, Giuseppe Pala, Ilaria Pasca, Giulia Persico, Tiziana Pirovano, Erika Repetto, Margherita Rettagliata, Davide Rosti, Flavia Scotti, Valentina Diamante Tosti.

 

www.edizionisantacaterina.com

 

www.mastereditoria.it

 

SOMMARIO E INTRODUZIONE

 

SOMMARIO

 

TESTI INTRODUTTIVI

 

Presentazione (Matteo Stefanelli)

 

 

Premessa

 

 

NUVOLE D’AUTORE

 

I mestieri

 

Il mestiere del «fare qualcosa dal niente». Gli editori di graphic novel si raccontano (Giulia Gioia)

 

 

L’arte di saper scrivere belle storie. I segreti della sceneggiatura nelle voci degli autori

(Gaia Caracciolo)

 

 

Matite e pastelli. La lavorazione di un graphic novel vista dall’illustratore

(Tiziana Pirovano) 

 

 

Ritratto di un diplomatico editoriale. Il ruolo del redattore nell’editing di un graphic novel

(Fabiola Astore)

 

 

Keep calm and carry on. L’ufficio stampa editoriale tra quotidianità e innovazione

(Erika Repetto) 

 

 

Le case editrici

 

Da lettori appassionati a editori. Evoluzione della casa editrice Bao Publishing

(Giulia Bonaglia)

 

 

A becco aperto. L’editore BeccoGiallo: resistenza editoriale e impegno civile

(Ilaria Pasca)

 

 

Coconino Press-Fandango. Una fucina di autori

(Alessandro Betta)

 

 

La casa della letteratura disegnata. Rizzoli Lizard da Hugo Pratt a oggi

(Giulia Grosselle) 

 

 

Gli editori dell’immaginario. La Tunué tra innovazione, commistione e qualità letteraria

(Flavia Scotti)

 

 

Linguaggi in trasformazione

 

Disegnare le parole. I poteri del lettering in Asterios Polyp di Mazzucchelli

(Mario Gallucci)

 

 

Oltre la riga: l’anatomia del riscrivere. Dal romanzo al graphic novel in Bastogne e La signorina Else

(Daria Luzi)

 

 

Dal comic al novel. Peripezie del traduttore tra tavole emancipate

(Margherita Rettagliata)

 

 

Due gemelli eterozigoti. Cinema e graphic novel: arti a confronto

(Federica Alò)

 

 

Pinocchio nel Paese dei balloon. Le avventure di un burattino tra i graphic novel

(Giulia Persico) 

 

 

I casi editoriali

 

Sulle tracce dell’Eternauta. Cronaca di un’odissea editoriale tra Argentina e Italia

(Carlotta Drudi)

 

 

Una ballata nei mari del sud. Hugo Pratt e la creazione dell’iconico Corto Maltese

(Pietro Carini)

 

 

Alla continua ricerca di un racconto. Gli ultimi giorni di Pompeo: Pazienza ai confini del fumetto

(Giuseppe Pala)

 

 

La voce ironica dell’Iran. Storia editoriale di Persepolis

(Elisa Frilli)

 

 

“Unastoria” da non credere. Gipi candidato al premio Strega

(Valentina Diamante Tosti)

 

 

Da Rebibbia a Kobane: l’Armadillo si racconta. Intervista a Zerocalcare

(Laura Gialdi)

 

 

Questione di generi

 

Una porta stretta. L’inchiesta giornalistica italiana incontra il graphic novel

(Martina D’Andrea)

 

 

Quando il fumetto si fa storia. Tre casi editoriali tra guerra e memoria

(Davide Rosti)

 

 

Vite a fumetti. Gli espedienti narrativi dei graphic novel biografici

(Chiara Mostini)

 

 

Leggere senza barriere. Il graphic novel per i ragazzi con problemi di dislessia

(Giulia Da Campo)

 

 

Indici

 

Indice dei nomi

 

 

Indice delle collane e delle case editrici

 

Abstract dei saggi di Nuvole d’autore

 

Il mestiere del «fare qualcosa dal niente»

Gli editori di graphic novel si raccontano

di Giulia Gioia.

 

Spesso un editore, data la particolarità del suo mestiere, si trova nelle condizioni di sentirsi chiedere cosa esso faccia; domanda cui è difficile rispondere in quando egli non scrive, non stampa, non vende e non distribuisce i libri ma si occupa, invece, di tutto il resto. Questo è poi ancor più vero se si pensa agli editori di graphic novel, un mondo composto da piccole realtà indipendenti come Bao Publishing, Diablos Edizioni, Guida Edizioni e molti altri che fanno della qualità la loro bandiera per resistere alle politiche spesso aggressive dei grandi gruppi editoriali. Un settore che pur ricevendo negli anni recenti una quasi piena legittimazione rimane ancora di nicchia in cui il mestiere degli editori, come detto dall’illustratore israeliano Asaf Hanuka «è fare qualcosa dal niente»; i quali si pongono come obbiettivo principale quello di rilanciare il valore colturale del fumetto.

 

 

L’arte di saper scrivere delle storie

I segreti della sceneggiatura nelle voci degli autori

di Gaia Caracciolo.

 

Elemento base della graphic novel è la storia che essa vuole raccontare, la quale viene creata da una figura di fondamentale importanza nel mondo del fumetto: lo sceneggiatore. Numerose sono le fasi che portano a una sceneggiatura, ma tutto parte da un’idea o un pensiero. In altre parole, da un’ispirazione. Se però essa può nascere da qualsiasi cosa, meno immediato è trasferire l’ispirazione in un tutto organico che dovrà poi interfacciarsi con il lavoro del disegnatore. Le tecniche per riuscire in questo sono numerose e variano da individuo a individuo. Alcuni, come Francesco Svino, partono da un’immagine che si arricchisce nel tempo di dettagli e particolari; mentre altri, come Teresa Radice, utilizzano un approccio più meticoloso fin dal principio. Ancora differenti sono poi le modalità adottate da chi è anche disegnatore, ma alla fine lo scopo è sempre lo stesso: creare delle belle storie.

 

 

 

Matite e pastelli

La lavorazione di un graphic novel vista dall’illustratore

di Tiziana Pirovano.

 

Fondamentale in un graphic novel è il confronto costante tra lo sceneggiatore e l’illustratore, il quale traduce un linguaggio in un altro mettendo in relazione due universi espressivi diversi. Altro fattore di estrema importanza all’interno del disegno fumettistico, a differenza di quanto accade per altri medium in cui parola e illustrazione si fondono, è poi la resa del movimento e dello scorrere del tempo. La gestualità, in particolare, introduce una fortissima connotazione narrativa e aiuta a suggerire l’idea dello scorrere del tempo. A ciò va poi aggiunto anche molto altro come l’inquadratura, la ripetizione di un modulo visivo e soprattutto la selezione di un preciso momento dell’azione da rappresentare. L’abilità di un illustratore di graphic novel, dunque, non sta solamente nel saper rappresentare graficamente il contenuto della sceneggiatura, ma nel saperne raccontare visivamente la storia.

 

 

Ritratto di un diplomatico editoriale

Il ruolo del redattore nell’editing di un graphic novel

di Fabiola Astore.

 

Se oggi il fumetto rappresentano il 10,8% della produzione totale dei titoli pubblicati il merito va anche all’eccellente e inestimabile lavoro svolto da una importantissima figura: il redattore. Proiettato nel graphic novel, questo ruolo assume sfumature particolari ma non è difficile immaginarne un identikit. Il redattore, infatti, è al contempo: alleato, critico e primo lettore dell’opera; esso è da un lato un professionista diligente che applica regole e norme e dall’altro un artista un po’ fantasioso in grado di valutare, con preparazione e sensibilità linguistica, l’aspetto finale dell’editing, delle strisce disegnate nella pagina e delle battute dialogiche abbinate ai balloon. Il redattore, dunque, rappresenta il tessuto connettivo che coordina e unisce tutti i settori che vanno dalla produzione alla distribuzione, svolgendo tra le parti un indispensabile lavoro di mediazione.

 

 

 

 

Keep calm and carry on

L’ufficio stampa editoriale tra quotidianità e innovazione

di Erika Repetto.

 

Se la considerazione di graphic novel e fumetti è oggi mutata, lo si deve alla nascita di case editrici specializzate, come Tunué e Bao, e allo sviluppo di uffici stampa votati alla comunicazione professionale di questa nuova forma di letteratura. Per spiegare ed esporre il mondo dell’ufficio stampa è stata intervistata Daniela Mazza, responsabile ufficio stampa di Bao Publishing. Dopo aver esposto nella prima parte del colloquio le mansioni dell’ufficio stampa e l’articolazione delle strategie di promozione di un graphic novel, l’intervistata procede poi a discutere della varietà della mailing list dell’ufficio stampa, l’importanza della gestione dei profili social e il percorso che ha portato alla nascita di Bao e la sua struttura interna. Per ultimo, Daniela Mazza offre alcune considerazioni sull’importanza dei social nella promozione delle case editrici indipendenti e la collaborazione con i blogger.

 

 

 

Da lettori appassionati a editori

Evoluzione della casa editrice Bao Publishing

Giulia Bonaglia.

 

Nata da un’idea trascritta sul retro dello scontrino di una birreria di Bruxelle ancora conservato da Michele Foschini, cofondatore della casa editrice assieme a Caterina Marietti, la Bao Publishing comincia in piccolo, con solo 15 titoli. Specializzata in graphic novel la casa editrice dal logo raffigurante un bulldog francese di nome Cliff, così chiamato in onore dell’illustratore che lo ha realizzato, punta da principio sulle opere straniere, affiancando poi ad esse negli anni anche i lavori di autori italiani; tra i quali quello di maggior successo nazionale e internazionale è senza dubbio Zerocalcare. Bao, che pur ricercando una certa omogeneità non suddivide le linee editoriali in compartimenti stagni, è arrivata oggi a contenere più di 500 titoli in catalogo e a stampare circa settantacinque libri l’anno; riuscendo nel giro di poco tempo ad affermarsi come una delle più importanti realtà del settore.

 

 

 

A becco aperto

L’editore BeccoGiallo: resistenza editoriale e impegno

di Ilaria Pasca.

 

A Roma, nel 1924, nasce una rivista irriverente e marcatamente antifascista dal nome “Il BeccoGiallo”, che critica il potere con il disegno e la satira. Forzatamente chiusa nel 1926 dalla censura del regime fascista, sopravvive clandestinamente in Francia fino al 1931. Molti anni dopo, quello stesso “becco giallo” tornerà a fare parlare di sé, quando una casa editrice padovana farà suo non solo il nome, ma anche la sua vocazione principale: fare dell’impegno civile la propria missione. È così che nel 2005, per iniziativa di Guido Ostanel e Federico Zaghis, nasce la casa editrice specializzata in fumetti BeccoGiallo. Dalla filosofia dei due fondatori nasce così una linea editoriale molto forte, che reinterpreta e forza i limiti del fumetto rendendolo un mezzo di informazione che non si limita al graphic journalism; al quale vengono uniti, tra gli altri, anche biografie e lavori di fiction.

 

 

 

Coconino Press-Fandango

Una fucina di autori

di Alessandro Betta.

 

Siamo a Bologna, è il 2000 e il secolo sta per passare il testimone al successivo, ma non prima di veder nascere un progetto nuovo e destinato a imporsi sul panorama editoriale e culturale italiano: la casa editrice di fumetto d’autore e graphic novel Coconino Press; fondata dal fumettista Igort, l’editore Carlo Barbieri e l’editor Simone Romani. Nata non a caso nel capoluogo emiliano, fulcro attorno a cui orbita il fumetto italiano, la casa editrice fa della nona arte la propria missione e bandiera, andando alla ricerca di autori e titoli di grande qualità sia in Italia che all’estero; costruendo in questo modo un catalogo fondato sulla varietà dei temi le cui opere valgono alla casa editrice premi e successo. Entrata a far parte del gruppo Fandango nel 2009, la Coconino Press cambia la sua denominazione in Coconino Press-Fandango ma continua la sua attività di fucina di artisti legando insieme tra loro fantasia e mestiere.

 

 

 

La casa della letteratura disegnata

Rizzoli Lizard da Hugo Pratt a oggi

di Giulia Grosselle.

 

Hugo Pratt fonda Lizard Edizioni nel 1993, assieme alla sua collaboratrice Patrizia Zanotti, dando corpo al desiderio di rappresentare all’interno di un unico marchio non solo le opere del fondatore, ma anche quelle di altri autori. Sia che essi siano già noti al pubblico o assolute novità. Le linee editoriali della casa editrice sono dunque molto precise e non subiscono variazioni neppure quando, nel maggio 2008, Lizard viene acquistata dal gruppo RCS in seguito all’interesse di Rizzoli per la “nona arte”. Nel 2016, invece, Lizard (divenuta Rizzoli Lizard) viene coinvolta in un’altra fusione, in questo caso tra i gruppi Mondadori e Rizzoli. Pur in tutte le sue vicissitudini, la casa editrice non è mai venuta meno al suo intento originario: mantenere sempre vive le opere di Pratt e concedere spazio a tutti gli autori meritevoli per offrire al pubblico i grandi capisaldi internazionali del graphic novel.

 

 

 

Gli editori dell’immaginario

La Tunué tra innovazione, commistione e qualità letteraria

di Flavia Scotti.

 

La commistione tra letteratura e fumetto, la presenza in catalogo di grandi autori stranieri ma anche di molti italiani, il forte interesse per gli studi volti a rivalutare la “nona arte” come genere letterario, l’attenzione alla qualità e la forte coerenza editoriale sono i capisaldi della casa editrice Tunué; la cui politica è incentrata proprio sulle storie. Fondata nel 2004, la casa editrice esordisce nel 2005 con le collane di saggistica “Le Virgole” e “Lapilli”; entrambe volte a fornire gli strumenti per comprendere il linguaggio del fumetto e della cultura pop. Contemporaneamente, alla saggistica si affianca la collana di graphic novel “Prospero’s Books”; cui negli anni si vanno ad aggiungere numerose altre collane di carattere più sperimentale. Tunué si configura quindi come una casa editrice composita, che tenta di mantenere una proposta forte ed efficace in tutti gli ambiti che investe.

 

 

 

Disegnare le parole

I poteri del lettering di Asterios Polyp di Mazzucchelli

di Mario Gallucci.

 

Contrariamente a quanto accade in Oriente, nella cultura alfabetica occidentale prevale l’abitudine di ignorare l’aspetto grafico del segno linguistico in favore del contenuto semantico della parola; cosa che, soprattutto con l’avvento della tipografia, è diventata comune nella nostra pratica letteraria. Il linguaggio fumettistico, medium dalla natura complessa in cui leggere è subordinato a guardare, sembra invece proporre la scrittura sotto nuove vesti più affini alla visione orientale. Nonostante questo e le potenzialità del lettering, anche a causa dell’influsso della nostra tradizione calligrafica occidentale, le graphic novel che ne sfruttano a pieno le potenzialità sono rarissime. Una piacevole eccezione è invece rappresentata da Asterios Polyp di David Mazzucchelli, che grazie al suo lettering creativo riesce a “disegnare” le voci, trasmettendo tramite esse il carattere e le emozioni dei personaggi.

 

 

 

Oltre la riga: l’anatomia del riscrivere

Dal romanzo al graphic novel in Bastogne e la Signorina Else

di Daria Luzi.

 

Lavorare su un testo altrui combinandone la modalità espressiva è un procedimento complesso basato sul desiderio del suo artefice di rileggere un’opera da un’altra angolazione, cercando una via d’accesso secondaria che permetta una nuova prospettiva. È questo che accade con La Signora Else di Manuele Fior, adattamento fumettistico dell’omonimo romanzo del 1924 di Arthur Schnitzler. Nel caso della Signora Else poi la difficoltà di resa è duplice, in quanto l’opera si inserisce nella corrente modernista degli anni venti, la cui principale innovazione è il monologo interiore. Grazie però alle potenzialità espressive del fumetto, al sapiente uso del cromatismo e alla costruzione della pagina Fior riesce a condensare i monologhi interiori della protagonista marcando la differenza tra parlato e pensato. Trasmettendo così il messaggio dell’opera spesso senza nemmeno la necessità di parole.

 

 

 

Dal comic al novel

Peripezie del traduttore tra tavole emancipate

di Margherita Rettagliata.

 

Immaginare la traduzione come il retro di un arazzo, composto dall’intreccio di una miriade di fili diversi, rende perfettamente l’idea del minuzioso e paziente lavorio che il traduttore deve mettere in ogni passaggio del proprio lavoro. In particolare, questa similitudine si applica al peculiare arazzo formato dall’unione di immagine e parola all’interno del graphic novel; genere che presenta sfide specifiche che non riguardano la traduzione del romanzo tout court. La frammentata parte testuale suddivisa tra le vignette e disseminata tra i vari elementi grafici è la prima difficoltà che chi traduce la “nona arte” va incontro; dovendo rispettare l’equilibrio tra testo e immagine. A questo poi vanno aggiunti i frequenti contenuti culturali e i fattori di mercato che il traduttore deve giostrare in un gioco di funambolismo volto ad intrecciare un arazzo armonico pur restando celato allo sguardo del lettore.

 

 

 

Due gemelli eterozigoti

Cinema e graphic novel: arti a confronto

di Federica Alò.

 

Nati dalla medesima matrice rappresentata dalla lanterna magica, strumento che permetteva di proiettare una serie di immagini sul muro, cinema e fumetto erano in origine intesi come uno strumento di intrattenimento effimero e di carattere popolare; pregiudizio che nel caso del fumetto perdurerà fino a oggi. Da sempre accomunati da una sorta di affinità, questi due “fratelli” che comunicano attraverso un’eterogeneità di linguaggi, di codici e di segni molto simili per nascita, struttura e finalità si sono nel tempo evoluti e influenzati a vicenda, permettendo così, oltre a un più immediato passaggio da un medium all’altro, al fumetto di assumere connotati che hanno portato anche alla nascita del graphic novel. Queste ultime e il cinema sono dunque due arti accomunate dalla volontà di raccontare storie attraverso le immagini. Due gemelli che pur percorrendo binari differenti sono arrivati a una vera e propria simbiosi.

 

 

 

Pinocchio nel Paese dei balloon

Le avventure di un burattino tra i graphic novel

di Giulia Persico.

 

In quanti modi diversi si può immaginare l’impiccagione di un burattino? E in quanti modi si può rappresentare? In molti, e incredibilmente sempre a partire dallo stesso riferimento; cosa che non stupisce se il testo in questione è Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino di Collodi. Opera dalla rara fortuna letteraria che ha dato origine a innumerevoli adattamenti in cui negli ultimi anni si sono inseriti anche i graphic novel. Le trasposizioni fumettistiche del burattino possono essere suddivise in due macro categorie: la prima, indirizzata a un pubblico giovane, ripropone il racconto in maniera fedele all’originale; mentre la seconda invece, destinata a un pubblico adulto, reinterpreta la storia riprendendone soprattutto gli aspetti da racconto fantastico e nero per analizzare in modo dissacrante la società odierna. Così, a ogni impiccagione, Pinocchio rinasce in mille forme diverse.

 

 

 

Sulle tracce dell’Eternauta

Cronaca di un’odissea editoriale tra Argentina e Italia

di Carlotta Drudi.

 

Storia di fantascienza ambientata a Buenos Aires, l’Eternauta di Héctor G. Oesterheld esce a puntate tra il 1957 e il 1969 precedendo, e a suo modo preannunciando, la dittatura militare Argentina che farà dell’autore un desaparecido. A seguito di una lunga vicenda segnata dalle battaglie legali per i diritti dell’opera tra gli eredi dell’autore e l’Editorial Ramírez, il vuoto legale che circondava i desaparecidos e la scomparsa delle tavole originali, sarà solo nel 2001 che la 001 Edizioni riuscirà a dare alle stampe Eternauta, opera omnia digitalizzazione dell’iconico fumetto. Molto diversa dalle precedenti, la nuova edizione è il primo fumetto ad entrare nella classifica generale dei più venduti di Amazon. A ben vedere, l’epopea editoriale di questo fumetto è una metafora dell’Eternauta stesso. Moderno Ulisse costretto a superare una lunga serie di peripezie alla ricerca della casa perduta.

 

 

 

Una ballata nei mari del sud

Hugo Pratt e la creazione dell’iconico Corto Maltese

di Pietro Carini.

 

È il primo luglio 1967 quando Corto Maltese, personaggio creato dalle esperienze di vita e professionali del suo autore Hugo Pratt, fa la sua apparizione all’interno della sua prima avventura, Una ballata del mare salato (pubblicata a puntate dal 1967 al 1969 dalla rivista genovese “Sgt. Kirk”), partendo dalla posizione poco invidiabile di naufrago. Ancora abbozzato ma già dotato dei tratti caratteristici che faranno dell’eroe Prattiano un personaggio iconico, come il suo grande carisma e l’ironia sorta da una solo apparente indifferenza, il marinaio da principio non è un naufrago solo nelle pagine del suo talentuoso autore. Corto Maltese, infatti, da principio non necessariamente indirizzato alla serialità, dovrà lottate non solo per ritagliarsi il ruolo di protagonista all’interno della sua stessa storia, ma anche per affermarsi come quel celebre personaggio che diventerà ma ancora non è.

 

 

 

Alla continua ricerca di un racconto

Gli ultimi giorni di Pompeo: Pazienza ai confini del fumetto

di Giuseppe Pala.

 

È l’aprile del 1985 quando le prime dodici tavole degli Ultimi giorni di Pompeo del bolognese Andrea Pazienza vengono pubblicate sul numero 4 di “alter alter”. Non c’è spazio per i colori, tutt’al più un’urgenza sancita dal solo bianco e nero. Forse anche per l’eccessiva durezza dell’argomento trattato, la descrizione senza fronzoli della vita di un tossico, la collaborazione con la rivista si interrompe però alla quinta puntata e bisognerà attendere il 1987 perché Pompeo (mai dimenticato dal suo autore) venga concluso e pubblicato per Editori del Grifo nella collana “La nuova mongolfiera”. In un contesto storico come quello odierno, in cui il graphic novel ha raggiunto un enorme successo, non si può non sottolineare il contributo dato da Pazienza allo sdoganamento del genere spostando i confini della propria opera verso un pubblico maggiore rispetto a quello strettamente fumettistico.

 

 

 

La voce ironica dell’Iran

Storia editoriale di Persepolis

di Elisa Frilli.

 

Persepolis, autobiografia a fumetti di Marjane Satrapi, viene pubblicato per la prima volta in Francia (paese in cui l’autrice si è trasferita nel 1994) nel 2000 dalla piccola casa editrice indipendente senza scopo di lucro parigina l’Association; con la quale Marjane collabora come disegnatrice. Primo fumetto iraniano mai pubblicato, Persepolis vende nella sola Francia 300 000 copie iniziando da subito a collezionare premi e venendo dichiarato nel 2004 miglior fumetto dell’anno alla Fiera del Libro di Francoforte. Tradotta in moltissime lingue l’opera, viene pubblicata per la prima volta da Lizard, che in seguito concederà i diritti a Sperling&Kupfer. Nel 2007 esce, con la direzione della stessa Marjane, la trasposizione cinematografica di Persepolis ottenendo un successo strepitoso assieme al premio della giuria a Cannes e una nomination agli Oscar, ma venendo anche dichiarato dal governo di Teheran una manovra anti-iraniana.

 

 

 

«unastoria» da non credere

Gipi candidato al premio Strega

di Valentina Diamante Tosti.

 

Pubblicato per superare il blocco creativo che lo aveva colpito, Unastoria di Gian Alfonso Pacinotti, in arte Gipi, è il primo caso di graphic novel a candidato al premio Strega. L’opera, inserita nel mezzo di quella che appare quasi una battaglia per la dignità letteraria del fumetto, genera un grande clamore; ma perché tutto questo? Per rispondere a questa domanda è stata intervistata la redazione della Coconino Press-Fandango. Nella prima parte del colloquio, gli intervistati danno una generale descrizione autoriale e caratteriale di Gipi e del suo lavoro, per poi passare a illustrare i motivi che spinsero alla candidatura allo Strega dell’opera e le critiche mosse alla casa editrice. Nella seconda e ultima parte dell’intervista, tenendo presente questa esperienza e la candidatura di Zerocalcare l’anno successivo, la redazione offre poi alcune considerazioni sul clima che circola attorno al fumetto.

 

 

 

Da Rebibbia a Kobane: l’Armadillo si racconta

Intervista a Zerocalcare

di Laura Gialdi.

 

Protagonista del colloquio è l’artista Zerocalcare, all’anagrafe Michele Rech, famosissimo autore di graphic novel e semifinalista all’edizione del 2015 del premio Strega con Dimentica il mio nome. Nella prima parte dell’intervista Zerocalcare offre una panoramica di quello che secondo lui è il valore artistico del fumetto, lo stato attuale di quest’ultimo in Italia, le ragioni del successo di questo nuovo genere e alcune considerazioni sulla natura del graphic novel. In seguito l’intervistato passa all’esposizione del suo stile e della sua pratica lavorativa, toccando anche l’argomento delle tante citazioni presenti nelle sue opere e l’espressione in esse della precarietà sia lavorativa che esistenziale delle generazioni nate dagli anni Ottanta in poi. Nell’ultima parte dell’intervista Zerocalcare discorre del suo lavoro più recente, Kobane Calling, per poi fare alcune considerazioni sul suo futuro lavorativo.

 

 

 

Una porta stretta

L’inchiesta giornalistica italiana incontra il graphic novel

di Martina D’Andrea.

 

Da sempre letteratura e giornalismo, pur restando due entità distinte e talvolta inconciliabili, sono entrate in contatto con un sottile gioco di equilibri finendo inevitabilmente per contaminare a vicenda i propri linguaggi in molteplici modi. Con i mutamenti avvenuti nel mondo dell’informazione negli ultimi decenni e il contemporaneo affermarsi di un nuovo genere letterario, il fumetto, non deve dunque sorprendere sia avvenuta un’ibridazione tra quest’ultimo e l’inchiesta giornalistica. Il risultato di questa contaminazione è il graphic novel non fiction, nuovo modo di fare giornalismo che, tramite la grande adattabilità del linguaggio fumettistico, consente di restituire l’essenza di un evento o l’atmosfera di un periodo storico. Permettendo in questo modo l’avvicinamento di un pubblico giovane a tematiche complesse e dalle mille sfaccettature che spesso i ragazzi conoscono solo superficialmente.

 

 

 

Quando il fumetto si fa storia

Tre casi editoriali tra guerra e memoria

di Davide Rosti.

 

Molto è stato detto e scritto sulla storia e sulla guerra. Anche nel campo del fumetto, oggi legittimato come genere, il cui simbolismo fatto di immagini e parole permettere di fare emergere la verità, anche umana, e la tragicità di determinati avvenimenti. Tre esempi lampanti di questo sono: La grande guerra. Storia di Nessuno di Alessandro Di Virgilio e Davide Pascutti, edito da BeccoGiallo nel 2015, nel quale attraverso le lettere inviate alla moglie da un fante napoletano inviato sul Carso vengono raccontati i tre anni del conflitto; 1914. Io mi rifiuto, pubblicato da Hazard Edizioni nell’agosto del 2014, in cui si pone l’accento selle terribili conseguenze che la partecipazione a un conflitto reca alla popolazione. E in fine l’opera Dimenticare Tiananmen di Davide Reviati e pubblicata nel 2009 da BeccoGiallo, che assieme alla storia d’amore di due studenti rievoca i terribili fatti di piazza Tainanmen.

 

 

Vite a fumetti

Gli espedienti narrativi dei graphic novel biografici

di Chiara Mostini.

 

Altro genere che ha trovato una nuova forma espressiva con i fumetti è la biografia, che grazie alla “nona arte” e alla forza del suo connubio tra immagine e parola permette al messaggio di essere trasmesso in modo pregnante parlando ai lettori delle personalità che hanno fatto la nostra storia o che l’hanno, in qualche modo, segnata. Nel caso delle biografie poi il graphic novel risulta un medium perfetto, in quanto grazie ai vari espedienti narrativi e allegorici presenti nel linguaggio fumettistico i personaggi di cui si narra (come accade nella vita reale) subiscono un’evoluzione o un cambiamento dettati dal trascorrere del tempo e dalle esperienze vissute. Un esempio di questo può essere trovato all’interno Jane Austen della fumettista Manuela Santoni, edita da BeccoGiallo; e in Nevermind, biografia del cantante dei Nirvana Kurt Cobain, realizzata dal fumettista italiano Andrea Paggiaro, in arte Tuono Pettinato.

 

 

 

Leggere senza barriere

Il graphic novel per i ragazzi con problemi di dislessia

di Giulia Da Campo.

 

Parlare di disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) è oggi qualcosa di comune nelle scuole e in famiglia, tra genitori e insegnanti, ma la loro è una “storia” recente; la legge 170 (il cui primo articolo riconosce questi disturbi come specifici dell’apprendimento) è stata, infatti, approvata solamente l’8 ottobre 2010. Per gli studenti con DSA, che si trovano in difficoltà con forme di insegnamento più classico, il fumetto (e non solo quello specificatamente didattico) potrebbe dunque rappresentare una valida alternativa nel processo di istruzione, rendendo più facile comprendere ed assimilare concetti e nozioni. Oltre ad avvicinare i ragazzi alla lettura. Nonostante questo e le prove fornite da altri paesi, come gli Stati Uniti, sulla validità di questo approccio (per la verità già ipotizzato anche da Gianni Rodari), nel nostro paese esso stenta ancora ad affermarsi per varie ragioni.