IL GIRO DEL MONDO IN 80 LIBRI. Viaggio tra i successi editoriali contemporanei

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Descrizione

 

IL GIRO DEL MONDO IN 80 LIBRI

Viaggio tra i successi editoriali contemporanei


Presentazione di Valentina Fortichiari

Edizioni Santa Caterina
collana “Quaderni del Master in editoria”, pp. 608

ISBN 978-88-96120-16-3

EURO  22.00

 

PRESENTAZIONE VIDEO 

 

Mongolfiera è, secondo il vocabolario, un «aerostato costituito da un pallone che viene tenuto in volo dall’aria calda». L’aerostato è questo libro e l’aria è il desiderio di sorvolare il mondo attraverso la lettura. Ecco un originale percorso attraverso 80 casi editoriali, in cui s’intrecciano storie letterarie di successi, tirature, copertine e stroncature. Che cosa hanno in comune Addio alle armi di Hemingway e Gomorra di Saviano? Che cosa avvicina Chiedi alla polvere di Fante a Harry Potter della Rowling? Un volume per viaggiare stando seduti in poltrona, senza data prevista per il rientro a casa. Con una presentazione di Valentina Fortichiari.

 

SOMMARIO E PRESENTAZIONE

 

SOMMARIO

 

TESTI INTRODUTTIVI

Presentazione (Valentina Fortichiari)

Premessa

 

IL GIRO DEL MONDO IN 80 LIBRI

 

America

 

Da qualche parte, oltre l’arcobaleno. Il meraviglioso mago di Oz di Lyman Frank Baum
(Giada Sacchetti)

 

Storia di un mito, storia di un uomo. Il grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald (Marta Seminari)

 

Un groviglio di ricordi e fantasia. Addio alle armi di Ernest Hemingway (Michela Milani)

 

Morire come città, rinascere uomo. Tropico del Cancro di Henry Miller (Samuele Parravicini)

 

Un cult “impolverato”. Chiedi alla polvere di John Fante (Ivana Carnevale)

 

La forza di una storia di rottura. Il giovane Holden di Jerome David Salinger (Chiara Bertino)

 

I sessant’anni della Fenice. Fahrenheit 451 di Ray Bradbury (Alessandra Padovan)

 

Una strada lunga trentasei metri. Sulla strada di Jack Kerouac (Ludovica Santoro)

 

«Il mio famoso libro di Dresda». Mattatoio n. 5 di Kurt Vonnegut (Giulia Lubian)

 

Un libro dalla violenza sostenibile. Fight Club di Chuck Palahniuk (Francesco Palmieri)

 

Seymour Levov! Rima con… «Love!»… Pastorale americana di Philip Roth (Benedetta Casella)

 

Quante storie si nascondono dietro a uno sguardo. La ragazza con l’orecchino di perla di Tracy Chevalier (Francesca Albergo)

 

Andando giù verso la città del destino. Quella sera dorata di Peter Cameron (Silvia Vincelli)

 

Il “codice” del successo. Il codice da Vinci di Dan Brown (Chiara Bertino)

 

Si può ancora essere bambini a New York? Molto forte, incredibilmente vicino di Jonathan Safran Foer (Veronica Bonalumi)

 

La «vita in presa diretta» conquista l’Italia. La versione di Barney di Mordecai Richler (Valeria Auzino)

 

«Luoghi da sempre familiari e misteriosi». L’Aleph di Jorge Luis Borges (Francesco Palmieri)

 

Mia moglie m’ha piantato. Il gioco del mondo (Rayuela) di Julio Cortázar (Stefano Costa)

 

Non il solito tango. Triste, solitario y final di Osvaldo Soriano (Francesca Zara)

 

A merenda con dona Flor. Dona Flor e i suoi due mariti di Jorge Amado (Valeria Parise)

 

«Ascolta il tuo cuore, esso conosce tutte le cose». L’alchimista di Paulo Coelho (Giada Sacchetti)

 

«Un romanzo vivo». Cent’anni di solitudine di Gabriel García Márquez
(Francesco Palmieri)

 

La casa della fortuna. La casa degli spiriti di Isabel Allende (Marta Seminari)

 

Il volo della gabbianella. Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare di Luis Sepúlveda (Giulia Lubian)

 

Africa

 

Partire, ritornare. Creatura di sabbia di Tahar Ben Jelloun (Samuele Parravicini)

 

Una primavera che non verrà. Le rondini di Kabul di Yasmina Khadra (Veronica Bonalumi)

 

Rivoluzione africana. Il crollo di Chinua Achebe (Elena Marigo)

 

L’Africa arriva in Occidente. Gli interpreti di Wole Soyinka (Alessandra Padovan)

 

Non solo leader politico, ma scrittore da tradurre. Sozaboy di Ken Saro-Wiwa (Giulia Bernardini)

 

Il mondo taceva, noi morivamo. Metà di un sole giallo di Chimamanda Ngozi Adichie
(Raffaele Deantoni)

 

La lingua del padrone. Il conservatore di Nadine Gordimer (Raffaele Deantoni)

 

Un libro di frontiera. Vergogna di John Maxwell Coetzee (Francesca Zara)

 

Mappa dei cunicoli della mente umana. Vicolo del mortaio di Nagib Mahfuz (Sara Ibrahim)

 

Europa

 

Il mal bianco. Cecità di José Saramago (Valeria Parise)

 

Best seller o libro di penna? L’ombra del vento di Carlos Ruiz Zafón (Ivana Carnevale)

 

Alla fine del fiume. Cuore di tenebra di Joseph Conrad (Jacopo Orlando)

 

Il successo della maturità. Le onde di Virginia Woolf (Chiara Bertino)

 

«L’ignoranza è forza». 1984 di George Orwell (Giorgio Berruto)

 

Nascita di un’icona pop: James Bond. Casino Royale di Ian Fleming (Elena Marigo)

 

Il bambino geriatrico. La fabbrica di cioccolato di Roald Dahl (Sara Di Rosa)

 

Scrivere con un altro nome. Il diario di Jane Somers di Doris Lessing (Margherita Vecchiati)

 

Un libro da favola. Harry Potter e la pietra filosofale di Joanne Kathleen Rowling
(Nadia Pestelli)

 

Un viaggio per ritrovare la propria stella. Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry (Heidi Iuorno)

 

Piccola anima, smarrita e soave… Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar
(Benedetta Casella)

 

Sulla soglia del giallo. La fata carabina di Daniel Pennac (Sofia Scartezzini)

 

Best seller in portineria. L’eleganza del riccio di Muriel Barbery (Giulia Di Girolamo)

 

L’ironia della sorte. Siddhartha di Hermann Hesse (Giulia Bernardini)

 

Mille grazie, signor Rossi. Il tamburo di latta di Günter Grass (Stefano Costa)

 

Rispettare l’enigma. La morte della Pizia di Friedrich Dürrenmatt (Elena Gazzin)

 

Raccontare l’orrore per non dimenticare. Se questo è un uomo di Primo Levi (Alessandra Padovan)

 

Un caso editoriale controverso. Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa

 

Semaforo blu alla fantasia. Favole al telefono di Gianni Rodari (Sara Di Rosa)

 

Un figlio di carta, frutto di una disubbidienza. Lettera a un bambino mai nato di Oriana Fallaci (Michela Milani)

 

Un best seller per medievisti. Il nome della rosa di Umberto Eco (Elena Bracchi)

 

Da Napoli al mondo: la camorra si diffonde. Gomorra di Roberto Saviano (Francesca Albergo)

 

Un capolavoro salvato dalle fiamme. Il processo di Franz Kafka (Elena Marigo)

 

Un romanzo in esilio. L’insostenibile leggerezza dell’essere di Milan Kundera (Elena Bracchi)

 

Una bambina, una forza della natura. Pippi Calzelunghe di Astrid Lindgren (Veronica Bonalumi)

 

Se un giorno qualsiasi in libreria. Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve di Jonas Jonasson (Valeria Auzino)

 

Quasi vent’anni della lepre. L’anno della lepre di Arto Paasilinna (Valentina Ghidini)

 

Il caso di Humbert e la sua «ninfetta». Lolita di Vladimir Nabokov (Ludovica Santoro)

 

«La passione invita alle rotture». Il Dottor Živago di Boris Pasternàk (Jacopo Orlando)

 

I manoscritti non bruciano. Il Maestro e Margherita di Michail Bulgakov (Elena Gazzin)

 

Asia

Uno, nessuno e centomila Mani. Il signor Mani di Abraham Yehoshua (Sara Ibrahim)

 

Un viaggio tra le strade di Gerusalemme. Qualcuno con cui correre di David Grossman
(Margherita Vecchiati)

 

«Volevo diventare un libro». Una storia di amore e di tenebra di Amos Oz (Giorgio Berruto)

 

Scelte che segnano il proprio destino. Il cacciatore di aquiloni di Khaled Hosseini (Heidi Iuorno)

 

Un libro per cui uccidere. I versi satanici di Salman Rushdie (Raffaele Deantoni)

 

Casi letterari e venti monsonici. Il dio delle piccole cose di Arundhati Roy (Giulia Di Girolamo)

 

«Puttana a chi?!? Puttane sarete voi!». Mogli e concubine di Su Tong (Valentina Ghidini)

 

La storia della Cina nel sorriso di un vecchio. Vivere! di Yu Hua (Margherita Vecchiati)

 

Oggi vi racconto di me. Confessioni di una maschera di Yukio Mishima
(Stefano Maschio)

 

Un elegante scrittore nell’incantato Oriente. Bellezza e tristezza di Yasunari Kawabata (Ivana Carnevale)

 

The bird has flown. Norwegian wood. Tokyo blues di Haruki Murakami
(Samuele Parravicini)

 

Banana genshō. Kitchen di Banana Yoshimoto (Valentina Ghidini)

 

Oceania

 

Il diciottesimo capitolo. Picnic a Hanging Rock di Joan Lindsay (Sofia Scartezzini)

 

L’amore è una scommessa d’azzardo. Oscar e Lucinda di Peter Carey (Heidi Iuorno)

 

Amiche: finché morte non ci separi. La stanza degli ospiti di Helen Garner (Stefano Maschio)

 

Rancori e pregiudizi in Australia oggi. Lo schiaffo di Christos Tsiolkas (Silvia Vincelli)

 

Autobiografia della salvezza. Un angelo alla mia tavola di Janet Frame (Francesca Zara)

 

INDICI

 

Indice degli autori

 

Indice dei titoli

 

Inserto iconografico a colori delle copertine alle pp. I-LXXX

 

Booktrailer di Il giro del mondo in 80 libri

 

Abstract saggi di Il giro del mondo in 80 libri

 

Da qualche parte, oltre l’arcobaleno

Il meraviglioso mago di Oz di Lyman Frank Baum

di Giada Sacchetti.

 

Lyman Frank Baum (1856 – 1919) pubblica Il mago di Oz, la sua opera più famosa il 15 maggio 1900 in collaborazione con l’illustratore W.W. Denslow. Quest’ultimo, che aveva in precedenza già lavorato con l’autore, usando il colore e una grafica innovativa per l’epoca contribuirà a rendere l’opera qualcosa di assolutamente rivoluzionario nel quadro editoriale. Il libro, nonostante una critica discordante che si protrarrà nel tempo (interessando non soltanto l’ambito editoriale), riscuoterà però il favore del pubblico, vendendo ben 90 000 copie nell’arco di un solo anno. Il vero, eclatante, successo arriva con le trasposizioni teatrali e cinematografiche, in particolare il musical Il mago di Oz del 1939 con Shirley Temple. Il successo del romanzo è tale da dare avvio a una saga di quaranta libri che venderanno più di dieci milioni di copie e rendere l’opera parte integrante della cultura americana.

 

 

Storia di un mito, storia di un uomo

Il grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald

di Marta Seminari.

 

Pubblicato il 10 aprile 1925 Il grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald, ambientato nel decennio del grande boom economico americano tra la fine della grande guerra e lo scoppio della grande depressione, viene accolto dalla critica come il romanzo della modernità. Il progetto dell’opera nasce nel giugno del 1922 ma, a causa di alterne vicende, verrà presentato all’editore (Maxwell Penkins) e all’agente (Harold Ober) solo nel 1923. Penkins, in particolare, sarà entusiasta del manoscritto e durante il lavoro di editing aiuterà e consiglierà assiduamente l’autore, instaurando con esso una profonda e sincera amicizia. Opera discussa e criticata, per il cui successo internazionale l’Italia fu fondamentale, Il grande Gatsby ebbe la fortuna di essere sempre al centro dell’attenzione, grazie anche al favore di molti importanti scrittori moderni, entrando così a far parte dei capolavori della letteratura americana.

 

 

 

 

Un groviglio di ricordi e di fantasia

Addio alle armi di Ernest Hemingway

di Michela Milani.

 

Nonostante le pessime condizioni in cui l’economia e l’editoria americana versavano nel 1929, quello per la casa editrice Charles Scribner’s Sons è l’anno più redditizio mai visto. Il merito di questa “anomalia” è da attribuire a Maxwell Pinkens, il quale riesce a salvare la casa editrice grazie a un paio di romanzi dal successo clamoroso. Uno di questi è A farewll to arms di Ernest Hemingway, tradotto in italiano con Addio alle armi, che nei soli giorni delle festività natalizie vende più di 70 000 copie. Il romanzo, creato dall’unione di elementi biografici e di fantasia, viene pubblicato il 27 novembre 1929 e ottiene un successo bruciante, tanto che in poche settimane si parla di esso in tutto il mondo. In Italia però, per la censura fascista, l’opera verrà pubblicata solamente nel 1945. Dal romanzo verranno anche prodotte delle pellicole, la prima nel 1933, ma esse non avranno la medesima fortuna.

 

Morire in città, rinascere uomo

Tropico del cancro di Henry Miller

di Samuele Parravicini.

 

Censurato e messo al bando per trent’anni in quasi tutti i paesi del mondo, Italia compresa, la storia editoriale di Tropico del cancro (uno dei primi esempi di romanzo autobiografico) di Henry Miller è spesso passata per le aule dei tribunali. Il capolavoro dell’autore americano era, infatti, giudicato osceno e per questo impubblicabile. Nel nostro paese, per fare solo un esempio di quanta resistenza l’opera incontrasse, essa venne pubblicata solo nel 1967. La prima edizione del romanzo, grazie alla minore rigidità della censura francese, viene stampata a Parigi dalla piccola casa editrice Obelisk Press. Fondata dall’editore e scrittore anglosassone Jack Kahane. In patria invece, l’opera comparirà ufficialmente sugli scaffali solo negli anni Sessanta. Oggi tropico del cancro, che nel suo primo anno ha venduto 1.5 milioni di copie, dopo quasi ottant’anni di censura è considerato uno dei grandi classici del Novecento.

 

 

 

 

Un cult “impolverato”

Chiedi alla polvere di John Fante

di Ivana Carnevale.

 

È curioso il processo editoriale, comune sia all’America che all’Italia, di Chiedi alla polvere di John Fante. Ask the dust, infatti, verrà pubblicato per la prima volta a New York nel 1939 ma, nonostante un certo favore da parte del pubblico, verrà dimenticato fino a quando Dukowski non lo farà risorgere con una nuova edizione della Black Sparrow Press nel 1982. Analogamente, nel nostro paese l’opera vedrà la luce per la prima volta nel 1941, ma otterrà il successo che merita solamente negli anni Novanta con l’edizione di Marcos y Marcos. Se questa bizzarra sorte è stata causata da una discriminazione per le origini italo – americane dell’autore, figlio di immigrati abruzzesi, o si sia trattato di semplice sfortuna letteraria non è dato saperlo. Quel che è certo, invece, è che se non fosse stato per l’intuito di Dukowski e la testardaggine di Marcos y Marcos ora non avremmo un simile capolavoro della letteratura.

 

 

La forza di una storia di rottura

Il giovane Holden di Jerome David Salinger

di Chiara Bertino.

 

Nel 1951 negli USA esce The Catcher in the Rey, conosciuto in italiano come Il giovane Holden, il famosissimo romanzo di Jerome David Salinger: un vero e proprio libro di culto, con oltre 65 milioni di copie vendute in tutto il mondo, per parecchie generazioni di giovani che si sono immedesimati nel suo protagonista e continuano a farlo. In Italia, invece, l’opera viene pubblicata per la prima volta nel 1952, vendendo però snobbato, ma trovando la sua fortuna nel 1961 con una nuova edizione nei “Supercoralli” Einaudi. Particolare e di notevole importanza è la storia che accompagna il titolo del libro, praticamente intraducibile in italiano e in molte altre lingue; una cui trasposizione letterale (Il terzino nella grappa) non avrebbe potuto rendere la forza connotativa dell’originale. Nonostante alcuni evidenti parallelismi, Salinger ha sempre negato che nell’opera ci fossero elementi autobiografici.

 

 

 

 

I sessant’anni della Fenice

Fahrenheit 451 di Ray Bradbury

di Alessandra Padovan.

 

Il 5 giugno 2012 si è spento a Los Angeles Ray Bradbury, figura chiave della letteratura fantastica del dopoguerra e uno degli autori veramente capaci di impressionare un pubblico universale. Nel corso della sua lunga carriera Bradbury scrive diverse opere di natura Fantasy e un solo libro di fantascienza, Fahrenheit 451. L’opera, ancora attuale nonostante siano passati esattamente sessant’anni dalla prima edizione, viene pubblicata nel 1953 ma la sua storia comincia nel 1951 quando l’autore pubblica sulla rivista “Galaxy Science Fiction” il racconto The Fireman. Il romanzo, pubblicato inizialmente sulla nascente rivista “Playboy”, ottiene un enorme successo che perdura ancora oggi da cui scaturiscono numerose edizioni dell’opera. In Italia il libro viene tradotto da Giorgio Monicelli, la cui traduzione è tuttora l’unica, ed esce per Mondadori nel 1966, anno della trasposizione cinematografica del romanzo.

 

Una strada lunga trentasei metri

Sulla strada di Jack Kerouac

di Ludovica Santoro.

 

Sulla strada, opera tradotta in un centinaio di lingue, è uno dei romanzi più importanti della letteratura contemporanea americana, ma soprattutto è una storia fatta di vita reale, di bebop, di alcool e di highways. La vicenda ha inizio nell’aprile del 1951 su di un rotolo di carta lungo circa trentasei metri e battuto a macchina in tre settimane, ma il romanzo viene pubblicato solo nel 1953 quando, dopo essere stato rifiutato per via del suo contenuto, troppo esplicito per la società dell’epoca, esce per la Viking Press. Sulla strada, arrivato in Italia nel 1959 all’interno della collana Mondadori “Medusa”, vende 350 000 copie e resta in testa alle classifiche per diverse settimane; ancora oggi nelle sole librerie americane il romanzo, accolto molto favorevolmente dal pubblico giovanile, vende 150 000 copie ogni anno. Nel nostro paese, il romanzo vende 925 000 copie fino al 2007, anno in cui esce l’edizione integrale.

 

 

 

 

«Il mio famoso libro su Dresda»

Mattatoio n. 5 di Kurt Vonnegut

di Giulia Lubian.

 

Il merito per la popolarità di Kurt Vonnegut, uno degli scrittori più famosi in America, è senza dubbio da attribuire al suo romanzo Slaughterhouse-five or The children’s crusade. A duty dance with death (in italiano, Mattatoio n. 5 o la crociata dei bambini. Danza obbligata con la morte). Il romanzo esce negli Stati Uniti, accompagnato da un immediato successo, il 31 marzo 1969 e ripercorre in maniera originalissima un evento del l’autore quale fu involontario testimone, vale a dire il bombardamento alleato di Dresda; dove era stato condotto prigioniero dei nazisti dopo l’offensiva delle Ardenne. Nello stesso 1969 il romanzo fu candidato come miglior romanzo ai Nebula Award e nel 1970 all’Hugo Award. In Italia il libro uscirà la prima volta nel 1970 per Arnoldo Mondadori Editore nella collana “Scrittori italiani e stranieri” e nel 2003 la casa editrice Feltrinelli acquista i diritti dell’intera opera di Vonnegut.

 

 

Un libro dalla violenza sostenibile

Fight Club di Chuck Palahniuk

di Francesco Palmieri.

 

Pochi libri hanno rappresentato e, allo stesso tempo, contribuito a costruire l’identità di una certa identità occidentale come Fight Club di Chuck Palahniuk. Il romanzo viene pubblicato nel 1996 dalla casa editrice newyorkese W. W. Norton & Company e la sua vicenda editoriale potrebbe rappresentare gli ossimori del nostro tempo. Dapprima scarsamente considerato nella sua versione cinematografica il romanzo, infatti, diventa un testo di culto solo dopo essere passato (sempre in quanto film) per il circuito dell’home video; il quale crea un effetto boomerang positivo per il libro. In Italia Fight Club esce per la prima volta per Edimar, piccola casa editrice milanese, nel 1998 mentre nel 2003 viene ripubblicato da Mondadori dopo che Edoardo Brugnatelli, direttore della collana “Strade Blu”, riesce a ottenere da Edimar i diritti di pubblicazione del romanzo per la propria casa editrice.

 

 

 

 

Seymour Levov! Rima con… «Love!»

Pastorale americana di Philip Roth

di Benedetta Casella.

 

Considerato il capolavoro di Philip Roth, Pastorale americana esce nel 1997 e ha come sfondo l’America della fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta. Ambientazione che fornisce all’autore il pretesto per ripercorrere tutti i principali eventi storico-politici susseguitisi in quegli anni, rivelando un paese molto meno innocente di quanto si sforzi di apparire. Come tutti i capolavori il romanzo è difficile da classificare. Il libro è comunemente inserito tra le opere di narrativa ma, dato lo spietato e magnifico affresco che Roth da del suo paese, lo si potrebbe far rientrare anche nella categoria dei romanzi storico-politici. La prima edizione italiana risale al 1998 ed è stata pubblicata da Einaudi, la quale proporrà anche due edizioni tascabili, una nel 2001 e l’altra nel 2005. Fin da subito accolto dal favore della critica, solo nel nostro paese Pastorale americana ha venduto in totale più di 14 000 copie.

 

 

Quante storie si nascondono dietro uno sguardo

La ragazza con l’orecchino di perla di Tracy Chevalier

di Francesca Albergo.

 

Chi fu realmente Johannes Vermeer? Chi è la ragazza del dipinto? Ciò che traspare dal suo sguardo e da quel mezzo sorriso è simbolo di innocenza o di seduzione? Sono queste le curiosità che hanno portato a Tracy Chevalier l’ispirazione per la stesura del suo romanzo capolavoro: La ragazza con l’orecchino di perla, pubblicato nel 1999 e immediatamente tradotto. In Italia il libro uscì per la casa editrice Neri Pozza, consacrandola casa editrice dell’anno nel 2002, vendendo oltre 190 000 copie soltanto nei primi 24 mesi incrementando poi il volume delle vendite del 49% alla fine del 2003, anno di produzione del film, superando abbondantemente le 370 000 copie vendute in territorio italiano. Nel 2004 (data d’uscita del film nel nostro paese) assistiamo a un rientro nelle classifiche del libro, che vi rimane per ventotto settimane consecutive, annoverando il romanzo fra i best seller.

 

 

 

 

 

Andando giù verso la città del destino

Quella sera dorata di Peter Cameron

di Silvia Vincelli.

 

Il quarto romanzo di Peter Cameron, The city of your final destination, viene pubblicato nel maggio 2002 dalla casa editrice di New York Farrar, Straus & Giroux; con la quale lo scrittore del New Jersey aveva già pubblicato il suo secondo e terzo romanzo: The weekend (1994) e Andorra (1997). Dopo essere stato tradotto in dodici lingue, il libro viene pubblicato in Italia nel 2006 dalla casa editrice Adelphi di Milano con la traduzione, molto apprezzata dalla critica, di Alberto Rossatti. Da quella prima conoscenza tra Cameron, che era ancora sconosciuto nel nostro paese, e la casa editrice si stabilisce un rapporto di grande stima e collaborazione, tant’è vero che in Italia i libri dell’autore americano sono pubblicati solo dalla Adelphi che da allora, oltre a far editare tutte le nuove uscite di Cameron, ha contribuito a far diventale l’autore sempre più noto e ad accrescere il suo successo in Italia.

 

 

Il “codice” del successo

Il codice da Vinci di Dan Brown

di Chiara Bertino.

 

È il marzo del 2003 quando (pubblicato da Doubleday Books) esce negli USA The da Vinci Code, il quale verrà rapidamente tradotto in 44 lingue e supererà ampiamente le 75 milioni di copie vendute. Dimostratosi un best seller fin dal primo giorno, con 6000 copie vendute in 24 ore, il romanzo garantisce a Dan Brown il successo anche in altri paesi, venendo in Italia pubblicato nel 2006 da Mondadori all’interno della collana “Omnibus stranieri” con la traduzione di Riccardo Valla. A contribuire in maniera decisiva alla visibilità del libro è stata la polemica scatenata dalla Chiesa per l’ormai famosa pagina 9; all’interno della quale l’autore afferma la reale esistenza del Priorato di Sion e lancia pesanti accuse nei confronti dell’Opus Dei. Sempre nel 2006, la Sony Picture Entertainment acquista per 6 milioni di dollari i diritti del Codice da Vinci e nel 19 maggio del medesimo anno l’omonimo film esce in tutte le sale.

 

 

 

 

Si può ancora essere bambini a New York?

Molto forte, incredibilmente vicino di Jonathan Safran Foer

di Veronica Bonalumi.

 

Jonathan Safran Foer, uno dei più promettenti scrittori e saggisti statunitensi contemporanei, nel maggio 2005 pubblica con la casa editrice parmense Guanda il suo secondo romanzo: Molto forte, incredibilmente vicino; il quale otterrà anche una trasposizione cinematografica che riprenderà il titolo originale, Extremely loud and incredibly close. Tema principale del libro l’attacco alle torri gemelle dell’11 settembre 2001 e le sue conseguenze vissute da un bambino di nove anni di nome Oskar. Il libro risulta poi particolare dal punto di vista delle scelte grafiche, come per esempio le immagini delle ultime 14 pagine, le quali offrono diverse interpretazioni. La più diffusa, vuole che sfogliando velocemente le immagini nel senso della lettura esse diano forma a una piuma che risale accanto alle torri gemelle, rappresentando così la salita in cielo del padre del piccolo protagonista.

 

 

La «vita in presa diretta» conquista l’Italia

La versione di Barney di Mordecai Richler

di Valeria Auzino.

 

Ogni scrittore considera le storie uscite dalla sua penna come figli, ma spera dentro di sé che una, tra le altre, possa passare alla storia. Mordecai Richler aveva espresso questo desiderio più di una volta e prima di morire, il 3 luglio 2001, lo aveva visto prendere forma nella Versione di Barney. Romanzo ironico e dissacrante, ma al contempo dolce e struggente, che è rimasto nel cuore dei lettori. Barney version viene pubblicato in Canada dalla Alfred A. Knopf nel 1997 e fa in breve tempo incetta di premi come, per fare solo un esempio, lo Staphen Leacock Memorial Medal for Humor. In Italia il libro giungerà invece nel 2001, seguendo la strada spianatagli dai giornali e arrivando quasi a 500 000 copie vendute. Dal romanzo verrà anche tratto un film, che andrà a potenziare il già grande (e controverso) successo dell’opera, il quale debutterà alla 67° Mostra del Cinema di Venezia nel 2010.

 

 

 

«Luoghi da sempre familiari e misteriosi»

L’Aleph di Jorge Luis Borges

Di Francesco Palmieri.

 

Juan Lui Borges (1899 – 1986) pubblica per la prima volta L’Aleph il 26 giugno 1949 con la casa editrice Sudamericana Losada di Buenos Aires. La raccolta comprende tredici testi già editi appartenenti al genere fantastico, e prende il nome da uno dei racconti. In Italia, invece, l’opera viene pubblicata nell’ottobre del 1959 da Feltrinelli nella collana “Biblioteca di letteratura”, con traduzione di Francesco Tentori Montalto. A questa prima edizione italiana ne faranno poi seguito altre quattro, l’ultima il 24 febbraio 2012, le quali avranno nel totale un volume di vendite di 251 724 copie al 31 dicembre 2012. L’influenza esercita da Jorge Borges su un certo filone della narrativa italiana è indiscutibile; tant’è vero che nelle Postille al Nome della rosa Umberto Eco afferma chiaramente che il nome di Jorge de Burgos, il bibliotecario cieco dell’abbazia, è un richiamo esplicito all’argentino.

 

 

Mia moglie m’ha piantato

Il gioco del mondo (Rayuela) di Julio CortÁzar

di Stefano Costa.

 

Attraverso la lettura di alcuni “appunti” viene presentata la storia editoriale di Il gioco del mondo di Julio Cortázar, pubblicato per la prima volta nel 1963 presso l’Editorial Sudamericana e tradotto in Italia per Einaudi nel 1969 da Flaviarosa Nicoletta Rossini. Il libro, sostenuto da Calvino, viene pubblicato sull’onda del boom degli autori ispano-americani tradotti negli anni che vanno dal 1968 al 1977; nel corso de quali si pubblicano in Italia 140 nuove opere cui si aggiungono le numerose riproposte di titoli già pubblicati in precedenza. Caratterizzato da una critica discordante e polarizzata su posizioni contrapposte nonostante alcune qualità che vanno, indubbiamente, riconosciute allo scrittore (come per esempio il suo talento affinato dall’esercizio costante) il romanzo, così come il suo autore, ha una storia editoriale travagliata nel nostro paese e approda all’edizione tascabile soltanto nel 2003.

 

 

 

 

Non il solito tango

Triste, solitario y final di Osvaldo Soriano

di Francesca Zara.

 

Triste, solitario y final esce per la casa editrice Corregidor di Buenos Aires nel 1973, anno d’esordio narrativo del quasi trentenne argentino Osvaldo Soriano. Il libro, che riesce nella difficile impresa di coniugare comicità e azione, incontra subito il favore del pubblico ma la critica gli riserva invece un’accoglienza tutt’altro che benevola; rinfacciando all’autore la sua provenienza dal giornalismo sportivo e di utilizzare un “linguaggio cinematografico”. Entrambe colpe imperdonabili per i critici dell’epoca. Il successo con il pubblico dell’opera però la porterà a una serie di traduzioni straniere che esportano oltre i confini latino-americani il libro e il nome di Soriano. In Italia, dove per la verità passerà piuttosto in sordina, Triste, solitario y final verrà pubblicato nel 1994 da Vallecchi con la traduzione di Glauco felici, la quale rimarrà invariata anche dopo il passaggio dei diritti a Einaudi

 

 

A merenda con dona Flor

Dona Flor e i suoi due mariti di Jorge Amado

di Valeria Parise.

 

Composto a partire dalla seconda metà del 1965 e terminato nell’aprile del 1996, Dona Flor e i sui tre mariti nasce dalla penna Jorge Amado, pietra miliare della letteratura sudamericana, e seppur non esente da critiche anche severe costituisce l’esemplificazione più riuscita della vena romantico-sensuale sudamericana. Caratterizzato da un enorme successo che darà i natali a ben 48 riedizioni nel solo Brasile, il romanzo viene pubblicato in Italia da diverse case editrici: la prima è Garzanti nel 1979, alla quale seguono nel 2002 il Gruppo Editoriale L’Espresso-Divisione “LaRepubblica” e Mondadori. Con 75 000 copie vendute solo in patria il romanzo ispirerà teatro cinema e televisione. Il Film del 1976 raggiungerà il record di incassi in Basile e otterrà anche un considerevole successo negli USA, nel resto dell’America Larina e in Europa; mentre il musical del 1979 sbancherà i botteghini di Broadway per due settimane.

 

 

 

 

«Ascolta il tuo cuore, esso conosce tutte le cose»

L’alchimista di Paulo Coelho

di Giada Sacchetti.

 

Pubblicato nel 1988 L’alchimista, fonte della fama mondiale del suo autore, di Paulo Coelho non fu un successo immediato; tanto che il suo primo editore (di cui sembra non si sappia ancora nulla) dopo solo 900 copie vendute in un anno restituì il contratto allo scrittore. Poco dopo, la casa editrice Rocco volle dare una seconda possibilità al romanzo, il quale arriverà a essere tradotta in 56 lingue e a vendere 40 milioni di copie. In Italia, sebbene Coelho avrebbe voluto firmare con Feltrinelli, il libro venne pubblicato 1995 da Bompiani con una tiratura di 50 000 copie nonostante L’alchimista fosse non fosse ancora diffuso né in Europa né negli Stati Uniti. Mentre il pubblico se ne dimostrò da subito entusiasta, la critica lo giudicò invece in modo negativo, tanto che sembra addirittura difficoltoso riuscire a trovare una recensione che analizzi il libro con obbiettività e senza pregiudizi.

 

 

«Un romanzo vivo»

Cent’anni di solitudine di Gabriel García Márquez

di Francesco Palmieri.

 

Pubblicato per la prima volta nel 1967 per i tipi dell’Editorial Sudamericana di Buenos Aires Cien años de soledad, questo il titolo originale in lingua spagnola, dello scrittore di origini cubane Gabriel García Márquez è il capostipite del filone del “realismo magico” che ha segnato una delle vie maestre della letteratura novecentesca. La prima edizione italiana, che è anche la prima straniera, viene curata da Feltrinelli ed esce nel giugno del 1968; il nostro paese è anche quello del maggior successo dell’opera che, con 18 000 copie l’anno per venticinque anni, raggiunge nel 1993 la quota di 450 000 copie vendute. Oggi, a più di cinquant’anni di distanza dalla prima edizione il romanzo, mantiene inalterata la sua capacità di trasportare il lettore in un orizzonte nel quale il magico e il fantastico sono dotati di logica e veridicità che ci suggeriscono sarebbe ancora possibile vedere il mondo in questo modo.

 

 

 

 

La casa della fortuna

La casa degli spiriti di Isabel Allende

di Marta Seminari.

 

Nato come lettera al nonno paterno deceduto l’8 gennaio del 1981, nel corso di un anno passato a scrivere, Isabel Allende amplia e trasforma la missiva nel romanzo La casa degli spiriti; il quale verrà pubblicato nell’ottobre 1982 dalla casa editrice Plaza y Janés dopo un editing poco corrosivo che corresse solamente alcuni errori ortografici. Il romanzo avrà fin da subito un grande successo, sebbene l’accoglienza in Cile sia piuttosto tiepida, vedendo ben dodici ristampe dopo appena un anno e un’immediata traduzione in ventisette lingue. In Italia, dove il successo fu immediato, La casa degli spiriti venne pubblicata nell’ottobre 1983 dalla casa editrice Giangiacomo Feltrinelli nella collana “I Narratori” con la traduzione di Angelo Molino e Sonia Piloto di Castri. Ormai diventata un best seller, La casa degli spiriti nel 1993 venne adattata per il teatro, e lo stesso anno ebbe anche una trasposizione cinematografica.

 

 

Il volo della gabbianella

Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare di Luis Sepúlveda

di Giuliana Lubian.

 

Quando nel 1996 lo scrittore Luis Sepúlveda pubblicò Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare furono molti quelli che, per i trascorsi del cileno, storsero il naso etichettando, a torto, come opera minore il suo libro per ragazzi. Nel nostro paese la storia della gabbianella Fortunata e del gatto Zorba uscì poco dopo l’edizione originale per la casa editrice Salani, che affida le illustrazioni a Guido Scarabottolo e la traduzione a Ilide Carmignani, già traduttrice di altre opere di Sepúlveda. Il libro è oggi uno dei long seller di maggior successo in Italia, dove continua a vendere circa 400 000 copie ogni anno. Una spinta decisiva alla popolarità della Gabbianella verrà anche dal film d’animazione del 1998, il quale incasserà ben 6 miliardi di dollari e varrà al suo regista, Enzo D’Alò il premio della giuria al Montréal International Film Festival nel 2000.

 

 

 

Partire, ritornare

Creatura di sabbia di Tahar Ben Jelloun

di Samuele Parravicini.

 

Uomo ma anche donna. Marocco di oggi ma anche paese senza età. Fiaba orientale ma anche denuncia sociologica che affronta tematiche, come per esempio l’immigrazione, estremamente sentite da Francia e Italia negli anni Ottanta. Creatura di sabbia (titolo originale L’enfant de sable) di Tahar Ben Jelloun rifiuta le definizioni univoche, presentandosi come un caleidoscopio di temi e linguaggi che si intrecciano, si snodano e si chiariscono solo per ingarbugliarsi di nuovo. La prima edizione del romanzo nato dalla penna dello scrittore marocchino risale al 1985, quando esce a Parigi per le Éditions de Seuil e viene accolta in Francia da un immediato successo che la porta presto a venire tradotta in italiano. Nel nostro Paese, la prima edizione di Creatura di sabbia viene pubblicato da Einaudi nel 1987 dopo due anni dalla data dell’uscita in Francia, vendendo fino ad oggi più 30 000 copie soltanto nel nostro paese.

 

 

Una primavera che non verrà

Le rondini di Kabul di Yasmina Kandra

di Veronica Bonalumi.

 

Uno degli autori contemporanei più famosi e importanti nel panorama della letteratura africana è senza dubbio Yasmina Kandra, pseudonimo usato dall’autore (che prende in prestito il nome della moglie) per sfuggire alla censura imposta agli scrittori appartenenti all’esercito. Pubblicata in Francia (dove i suoi romanzi sono considerati best seller e vendono milioni di copie) da una delle case editrici più note e affermate del paese, la Julliard, Le rondini di Kabul viene pubblicato in Italia dalla casa editrice Mondadori nel 2003 per poi essere inserito nella collana “Piccola Biblioteca Oscar” nel 2007. Rispetto a quella riscontrata in patria il romanzo, che racconta di una Kabul sventrata dalla violenza degli uomini e delle armi in cui la legge è dettata dai talebani, in Italia ha malauguratamente una fortuna critica decisamente inferiore che si ripercuote anche in un minore numero di copie vendute.

 

 

 

 

Rivoluzione africana

Il crollo di Chinua Achebe

di Elena Marigo.

 

Considerato come il padre della letteratura africana, Chinua Achebe (1930 – 2013) pubblica la sua opera più famosa, Il crollo (titolo originale Things fall apart), con la casa editrice inglese Heinemann di Londra, dopo qualche tentennamento da parte di quest’ultima, nel 1958 anno in cui il continente nero e la Nigeria, paese natale dell’autore, sono investite dal vento del cambiamento anticolonialista e antimperialista che unisce la lotta politica al recupero della cultura tradizionale precoloniale. Un ritorno all’identità originaria di cui Il crollo esprime perfettamente il bisogno. Il romanzo, al cui interno si uniscono la lingua inglese e quella ibo, viene pubblicato in Italia una prima volta da Mondadori nel 1962 ma arriverà al successo solo la seconda edizione pubblicata dalla milanese Jaca Book. Casa editrice cui va il merito di aver suscitato l’interesse verso la letteratura africana, praticamente assente nel nostro paese.

 

 

L’Africa arriva in Occidente

Gli interpreti di Wole Soyinka

di Alessandra Padovan.

 

È il 1965 quando Wole Soyinka pubblica Gli interpreti, ambientato in Nigeria dopo la fine del colonialismo, ma il romanzo susciterà l’attenzione del pubblico anglosassone solamente nel 1970 anno in cui l’opera viene pubblicata negli Stati Uniti dalla Collier Book. Cavalcando l’interesse suscitato negli anni Settanta e Ottanta dalla letteratura straniera, in particolare africana, il romanzo dal grande carattere innovativo si diffonderà anche oltre i paesi anglosassoni raggiungendo tutta l’Europa. Nello stesso anno, il 1979, l’opera viene pubblicata sia in Francia dalla casa editrice parigina Présence Aricaine sia nel nostro paese, dove esce per Jaca Book a cura di Carla Muschio Sepe. Per parlare però di vero successo bisognerà attendere il 1986, quando Soyinka (primo tra gli autori africani) vince il Premio Nobel per la letteratura. Vittoria di cui lo scrittore approfitta per denunciare al mondo l’apartheid sudafricana.

 

 

 

 

Non solo leader politico, ma scrittore da tradurre

Sozaboy di Ken Saro-Wiwa

di Giulia Bernardini.

 

Pubblicato nel 1985 dalla casa editrice fondata dallo stesso scrittore, la Saros International Publishers Sozaboy giunge in Italia solamente dieci anni dopo la morte del suo autore, l’attivista politico Ken Saro-Wiwa. Con Sozaboy la guerra del Biafra (luglio 1967 – gennaio 1970), cui l’autore si oppose strenuamente, entra nell’immaginario collettivo riassumendo la portata delle sue disumane conseguenze nelle immagini dei bambini scheletrici dal ventre gonfio. Arrestato nel 1994, Ken Saro-Wiwa fu condannato a morte dopo un processo farsa che lo vide imputato per istigazione all’omicidio di alcuni oppositori del MOSOP, il Movimento per la sopravvivenza del popolo Ogoni, e impiccato il 10 novembre del 1995 a Port Harcourt. La voce discreta e al tempo stesso potente dell’intellettuale africano grazie alla sua scrittura è però ugualmente arrivata lontano, e ancora oggi ci racconta delle ferite della sua Nigeria.

 

 

Il mondo taceva, noi morivamo

Metà di un sole giallo di Chimamanda Ngozi Adichie

di Raffaele Deantoni.

 

La guerra civile nigeriana, o guerra del Biafra (1967 – 1970), è una delle pagine più tragiche della storia contemporanea e ha esercitato un’oscura influenza su tutto l’immaginario letterario successivo della Nigeria. Anzi, si può affermare che tutti i più grandi scrittori nigeriani, come Chinua Achebe e Kern Saro-Wiwa per fare solo alcuni esempi, si siano confrontati con questo tema; la cui eredità ha profondamente plasmato anche la generazione di scrittori alla quale appartiene Chimamanda Ngozi Adichie. Arrivata alla celebrità con nel 2003, l’autrice pubblica Half of a yellow sun (racconto da cui Adichie parte per riscostruire la storia della guerra) su “Literary Potpourri” nel 2002. L’opera ha un successo immediato, ma l’autrice giungerà in Italia piuttosto tardi. Metà di un sole giallo verrà pubblicata infatti da Einaudi solo nel 2008, attestandosi a oggi su un venduto di 9 600 copie.

 

 

 

La lingua del padrone

Il conservatore di Nadine Gordimer

Raffaele Deantoni.

 

Nadine Gordimer è una delle personalità letterarie più importanti del mondo, avendo lasciato un’impronta che trascende quella delle sue opere per diventare uno dei maggiori simboli della libertà d’espressione e della lotta alla discriminazione raziale. Pur non essendo la sua opera più famosa, Il conservatore è infatti fondamentale per la carriera dell’autrice e la storia della letteratura sudafricana in quanto, oltre a essere il suo primo romanzo riconosciuto internazionalmente, è una delle opere più importanti sull’apartheid. Pubblicato per la prima volta in territorio anglosassone nel 1974, il romanzo giungerà in Italia solo nel 1987 grazie all’intuizione della fondatrice della piccola casa editrice La Tartaruga; nonostante le qualità dell’opera il libro non ha però un eccezionale successo commerciale.  Nel 1991, Nadine Gordimer viene insignita del Premio Nobel per la letteratura, diventando un’autrice ambita anche in Italia.

 

 

Un libro di frontiera

Vergogna di John Maxwell Coetzee

di Francesca Zara.

 

Il 1° luglio 1999 esce l’ultimo romanzo di Coertzee, Disgrace, presso Secker & Warburg, editore britannico da sempre interessato alla letteratura internazionale che ha dato i natali a venti Premi Nobel. Nel romanzo l’autore affronta per la prima volta i drammi civili della sua terra, il Sudafrica postapartheid, dove ambienta una storia di degrado e progressivo isolamento. Accolto da un fervente dibattito che ne spinge, assieme al favore della critica, il successo estero; in Italia (dove viene pubblicato nel 2000 da Einaudi) l’opera ha invece un esordio più tiepido fino alla conquista da parte di Coertzee del Nobel per la letteratura nel 2003.  A differenza delle cifre raggiunte nei paesi esteri, in Gran Bretagna Disgrace vende 257 381 esemplari, nel nostro paese i numeri sono sensibilmente diversi. In Italia, infatti, il dato complessivo (riferito a tutte le edizioni, compresa quella tascabile) ammonta a 108 500 esemplari.

 

 

 

Mappa dei cunicoli della mente umana

Vicolo del mortaio di Nagib Mahfux

di Sara Ibrahim.

 

Già conosciuto in diversi paesi Nagib Mahfuz, primo e fin ora unico autore arabo ad aggiudicarsi il prestigioso premio, si diffonderà in Spagna e in Italia solo dopo essere stato insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1988. Nel nostro paese Il vicolo del mortaio viene pubblicato da Feltrinelli nel 1989. Con le opere di Nagib Mahfuz una nazione intera apre le porte prima inaccessibile delle proprie case al lettore straniero, permettendogli di addentrarsi nei luoghi più reconditi di un’intimità familiare apparentemente incomprensibile. Mostrando con disinvoltura la decadenza di piccole “isole” cittadine nelle quali l’immoralità e l’indifferenza sembrano dominare con effetti mortiferi; fotografia del profilo della società del grande maestro e dei cunicoli mentali che ostacolano il libero pensiero, rendendo l’esistenza umana un infinito e complesso sistema di compromessi tra interiorità ed esteriorità.

 

 

Il mal bianco

Cecità di José Saramago

di Valeria Parise.

 

Cosa accadrebbe se tutti, improvvisamente diventassimo ciechi? Dilagherebbero il sopruso e la paura o saremmo capaci di amore e solidarietà? A queste parole risponde Cecità, titolo originale Ensaio sobre a Cegueira, accuratissima analisi letteraria, sociologica e politica dei nostri tempi. Il libro, capolavoro di José Saramago, viene pubblicato a Lisbona da due case editrici: la Editorial Caminho (che porterà l’opera alla fiera del libro di Francoforte) nel 1995 e l’anno successivo dal Curculo de Leitores. Tradotto in più di dieci lingue, dopo una campagna pubblicitaria sfiancante in Italia Cecità verrà pubblicata per la prima volta nel 1996 da Einaudi, cui seguiranno Mondadori (1999) e in fine Feltrinelli (2010). Con le sue dure denunce alla società, alla politica e alla religione il fenomeno Saramago travolge pubblico e critica conquistando chi con sguardo rivolto al presente e al futuro, intravede la degenerazione dei mali della nostra società.

 

 

 

 

Best seller o libro di penna?

L’ombra del vento di Carlos Ruiz Zafón

di Ivana Carnevale.

 

Caso letterario considerato il re Mida dei Best seller, L’ombra del vento di Carlos Ruiz Zafón viene pubblicato per la prima volta in spagna nel 2001. Uscito in sordina e accolto freddamente dai critici, il libro raggiungerà poco a poco il vertice delle classifiche spagnole ed europee grazie al passaparola del pubblico entusiasta e verrà tradotto in più di trentasei lingue. Pubblicato nel 2004 dalla Mondadori nella collana “Scrittori italiani e stranieri”, scalerà le classifiche con una velocità impressionante fin da subito. Primo libro spagnolo ad entrare nella top ten delle classifiche americane L’ombra del vento, romanzo dalla scrittura suadente in cui feulleton ottocenteschi si in trecciano con l’anima oscura della città, venderà in tutto il mondo 8 000 000 di copie; delle quali 1 500 000 solo nel nostro paese. Diventando così il best seller dal più grande successo commerciale conseguito nel breve periodo.

 

 

Alla fine del fiume

Cuore di tenebra di Joseph Conrad

di Jacopo Orlando.

 

Scritto nella tenuta di campagna dell’autore in poco più di tre mesi, Heart of darkness di Joseph Conrad viene pubblicato in tre puntate nel 1899 sulla rivista della casa editrice Blackwood; ma la prima edizione di Heart of darkness, invece, uscì sempre presso Blakwood all’interno del volume Yout: A Narrative and two other stories nel 1902. In Italia la prima pubblicazione di Cuore di tenebra risale al 1924 con la casa editrice Bottega della Poesia che rappresenta anche la prima attestazione di Conrad nel nostro paese. Un decisivo sviluppo nella storia dell’opera si ha però con il film del 1979 Apocalypse Now di Francis Ford Coppola, il quale trasformerà il racconto in uno strumento contro la guerra in Vietnam, trasportando il testo negli anni Settanta ma conservando tutti gli elementi di denuncia contro l’illuminismo e la “civilizzazione occidentale”, e creando un parallelismo tra colonialismo e guerra del Vietnam.

 

 

 

 

Il successo della maturità

Le onde di Virginia Woolf

di Chiara Bertino.

 

Nell’ottobre 1931 viene pubblicata per la prima volta nel Regno Unito una delle opere più controverse della già affermata scrittrice Virginia Woolf: Le onde il quale nel dicembre dello stesso anno da già prova delle sue potenzialità raggiungendo l’incredibile cifra di 10 000 copie vendute in poche settimane. Considerato come una metafora della vita dalla scrittrice, il romanzo organizzato in nove sezioni in cui sei amiche si alternano al monologo raccontando i fatti delle loro vite e le loro speranze; rivelando con le loro paure e i loro sogni il proprio intimo mondo interiore. Sebbene i diritti del libro siano in suo possesso già dal 1945, Mondadori da i natali alla prima edizione italiana di Le onde soltanto nel 1956 inserendo l’opera (tradotta da Giulio De Angelis) nella collana “Medusa”. I libri di Virginia Woolf sono stati tradotti in più di cinquanta lingue, da scrittori del calibro di Marguerite Yourcenar e Jorge Luis Borges.

 

 

«L’ignoranza è forza»

1984 di George Orwell

di Giorgio Berruto.

 

Redatto a partire dal 1947 negli intervalli concessi all’autore dalla malattia che porterà l’autore alla morte, 1984 di George Orwell viene pubblicato dalla Secker & Warburg l’8 giugno del 1949. Pubblicata negli Stati Uniti dopo soli 5 giorni, nel corso del 1950 l’apio successo impone già due ristampe: una a marzo e una ad agosto dello steso anno. In Italia il romanzo viene pubblicato con la traduzione di Gabriele Baldini nel 1950 nella collana “Medusa” di Mondadori, per poi passare nel corso del tempo alle collane. Oggetto di strumentalizzazione da parte della propaganda anticomunista fin dagli esordi 1984, visto il successo e la risonanza nel mondo anglosassone, ispirerà tre adattamenti televisivi e due cinematografici; il più recente dei quali risale proprio al 1984. È superfluo ricordare quanto il momento storico della sua composizione e dell’uscita, la fase più critica della Guerra fredda, abbia influito solla fortuna dell’opera.

 

 

 

 

Nascita di un’icona pop: James Bond

Casino Royale di Ian Fleming

di Elena Marigo.

 

La spia più famosa del mondo, oggetto di un vero e proprio culto da parte di milioni di lettori, protagonista di una lunga serie di romanzi e film campioni di incassi viene presentato al pubblico per la prima volta nel 1953 con Casino Royale, prima avventura dell’agente segreto 007. Da principio il successo di James Bond in patria è modesto, sebbene le critiche siano favorevoli e ben due ristampe vadano sold out in meno di un mese ciascuna, e in America il romanzo non ha maggiore fortuna; rifiutato da ben tre editori verrà alla fine pubblicato da Macmillan vendendo però solo 4000 copie. Sarà solo col tempo e con televisione e cinema che l’opera arriverà al successo, vendendo più di 100 milioni di copie in tutto il mondo. In Italia Casino Royale viene tradotto per la prima volta nel 1958 per la collana “I romanzi del Corriere”, curata da Vittorio Orlandi, prima ogni due settimane e poi una volta al mese.

 

 

Il bambino geriatrico

La fabbrica di cioccolato di Roald Dahal

di Sara Di Rosa.

 

Quanto più bizzarro tanto più prossimo alla realtà. È questa forse la chiave per poter entrare a piè pari nella generosa produzione letteraria di Roald Dhal dedicata ai più piccoli. Charlie and the chocolate factory, tra i libri più amati dello scrittore, viene pubblicato dopo alcuni tentennamenti e un lungo lavoro di revisione nel 1964 dalla casa editrice Knopf; vendendo 10 000 copie solo nel primo mese. Nel 1968 l’opera supera nei soli Stati Uniti le 600 000 copie e ancora oggi vende più di 100 000 copie l’anno. In Italia il libro è stato pubblicato da Mondadori nel 1971 con il titolo di Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato, il medesimo anno dell’uscita dell’omonimo film. Nonostante i meriti del successo oltre oceano non vengano riconosciuti all’autore anche in patria, l’opera di Dhal segna una svolta nella narrativa per l’infanzia ergendosi inconsapevolmente a modello cui ispirarsi per scrivere ai più piccoli.

 

 

 

 

Scrivere con un altro nome

Il diario di Jane Somers di Doris Lessing

di Margherita Vecchiati.

 

Nato dalla penna dell’affermata autrice Doris Lessing, donna ribelle e testimone ironica e critica del suo tempo, The diary of a Good Neighbour viene pubblicato in Inghilterra nel 1983 con lo pseudonimo di Jane Somers, protagonista del romanzo. Trovata che Doris Lessing sfrutta per criticare e sfidare ironicamente l’intero establishment letterario; il quale, scatenando lo sdegno della scrittrice, scarta più volte l’opera considerandola troppo deprimente per poter essere venduta. In Italia il romanzo viene pubblicato per la prima volta con il titolo: Il diario di Jane Somers nel 1986 da Giangiacomo Feltrinelli Editore nella collana “I Narratori”, con la traduzione di Marisa Caramella. Nel nostro paese l’opera ottiene un gande successo, vendendo con le varie edizioni 88 438 copie dal 1968 al 2012, cui ha certamente contribuito la vittoria del premio Nobel per la letteratura da parte dell’autrice nel 2007.

 

 

Un libro da favola

Harry Potter e la pietra filosofale di Joanne Kathleen Rowling

di Nadia Pestelli.

 

Joanne Kathleen Rowling era una mamma divorziata che viveva col sussidio di disoccupazione e che appena poteva si rifugiava nel pub del cognato a scrivere. Questo è il principio da cui nasce il capostipite di una delle saghe letterarie di maggiore successo dei nostri giorni: Harry Potter and the philosopher’s stone. Pubblicato dopo molte difficoltà nel 1997 da Blomsbury, nel medesimo anno venne acquistato ancora inedito dalla Salani; in soli tre anni diventerà un fenomeno editoriale tradotto in 30 lingue e con 13 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Nel 1998 La Rowling, diventata la terza donna più ricca d’Inghilterra, stipula un contratto con la Warner per la trasposizione cinematografica delle avventure del maghetto, accrescendo ancor di più il suo già straordinario successo; soprattutto considerando le pressioni dell’autrice perché Harry Potter non fosse oggetto di eccessiva commercializzazione.

 

 

 

 

Un viaggio per ritrovare la propria stella

Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry

di Heidi Iuorno.

 

Uscito il 6 aprile del 1943 e ultimo racconto a essere pubblicato prima della scomparsa dell’autore nel 1944, Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry, aviatore, viene pubblicato per la prima volta dalla casa editrice newyorkese Reynal & Hitchcock. Dopo pochi giorni verrà tradotto anche in lingua originale dalla francese Gallimard. In Italia, invece, il racconto viene pubblicato nel 1949 da Bompiani con la traduzione di Nini Bompiani Bregoli. Caratterizzato da un grande successo che darà i natali a diverse ristampe (la più è edita da Bompiani nel 2012) e trasposizioni in altri media come per esempio cinema e televisione, Il piccolo principe è divenuto un long seller internazionale. Fonte di profonda ispirazione per molte persone e oggetto di diversi studi universitari, oltre ad essere uno dei libri più venduti del XX secolo, il racconto è probabilmente l’opera francese più tradotta.

 

 

Piccola anima, smarrita e soave

Memorie di Adriano di Marguerite Yorcenar

di Benedetta Casella.

 

Pseudo biografia, o biografia fittizia, dell’imperatore romano Adriano in la forma di lettera scritta dall’imperatore al diciassettenne Marco Aurelio; Memorie di Adriano di Marguerite Yorcenar viene pubblicato per la prima volta dopo una gestazione lunghissima (che va dal 1924 al 1937) da Plon nel 1952, per poi passare definitivamente a Gallimard (come tutte le altre opere dell’autrice) nel 1974. Salutata subito dalla critica francese, impressionata dall’erudizione dell’autrice, come un caso letterario, la prima edizione italiana dell’opera viene pubblicata nel 1963 da Einaudi, la quale produrrà negli anni diverse ristampe. Tradotto, ad oggi, in ben trentadue lingue Memorie di Adriano riscuote immediatamente un grande successo; come si può ben comprendere dall’esame di un rendiconto della casa editrice Einaudi riportante la data 31 dicembre 1964, dal quale si evince che le vendite già ammontano a 2764 copie.

 

 

 

Sulla soglia del giallo

La fata carabina di Daniel Pennac

di Sofia Scartezzino.

 

Secondo romanzo che ruota attorno al personaggio di Benjamin Malaussène, di professione capro espiatorio, e della sua sgangherata famiglia. La fata carabina (titolo originale La fée carabine) di Daniel Pennac viene pubblicata da Gallimard e inserita all’interno della collana, inaugurata dalla casa editrice nel 1945, “Série Noire”; destinata a risollevare le sorti di un genere a lungo considerato di serie B dalla critica francese. Nonostante la partenza in sordina il romanzo guadagna il consenso del pubblico diventando, dopo un passaggio di collana, un vero e proprio best seller tradotto in una trentina di lingue. Le fée carabine approda in Italia nel 1992. Il titolo è tradotto fedelmente in La fata carabina e il libro viene pubblicato da Feltrinelli grazie a Stefano Benni, scrittore e giornalista che durante un soggiorno a Parigi si trovò quasi per caso il romanzo sotto mano. È così che in Italia scoppia il fenomeno Pennac.

 

 

Best seller in portineria

L’eleganza del riccio di Muriel Barbery

di Giulia Di Girolamo.

 

Pubblicato nel 2006 dalla francese Editions Gallinard con una tiratura iniziale di 4000 copie, L’eleganza del riccio di Muriel Barbery si rivela presto ben più del mero exploit di una stagione. Già durante l’anno seguente la pubblicazione il libro, infatti, da prova del suo potenziale raggiungendo importanti traguardi come la vendita di un milione di copie e l’uscita della cinquantesima ristampa; successo a cui i librai hanno contribuito in modo massiccio. L’opera, i cui diritti sono stati venduti in trentuno paesi, viene pubblicata in Italia dalla casa editrice romana Edizioni e/o, il cui fondatore ne acquista i diritti alla fiera di Francoforte, quando il L’eleganza del riccio non era ancora il cado editoriale che sarebbe diventato in seguito. L’incredibile mole di copie vendute poi è importante anche perché contraddice un luogo comune consolidatosi negli anni, cioè che il romanzo francese non vende in Italia.

 

 

 

 

L’ironia della sorte

Siddhartha di Hermann Hesse

di Giulia Bernardini.

 

Dopo una lunga e difficile stesura a tratti abbandonata per lo sconforto di non riuscire a portare avanti il lavoro, nell’autunno 1922 Siddhartha di Hermann Hesse, finalmente completo, viene pubblicato presso l’editore Fisher di Berlino. Disinteressato alla prospettiva dei guadagni e alla diffusione al grande pubblico l’autore tedesco, che rifiutò sempre le offerte per trasporre la sua opera su pellicola o in uno spettacolo radiofonico, soffrì piuttosto l’indifferenza che i diversi colleghi a cui aveva inviato il suo scritto; dai quali non ricevette mai risposta. Giunto in Italia diversi anni prima (nel 1945) rispetto ad altri paesi, dove l’opera giungerà a partire dal 1952, grazie al piccolo tipografo-artista Carlo Frassinelli e all’intellettuale Massimo Meli Siddhartha verrà invece accolto con grande favore dal pubblico, raggiungendo ad oggi l’ottantesima edizione e un totale di vendite che ammonta ai 3 milioni di copie.

 

 

Mille grazie, signor rossi

Il tamburo di latta di Günter Grass

di Stefano Costa.

 

Immaginando una conversazione tra il signor Rossi e una cameriera del ristorante in cui esso si reca, l’autore espone la storia editoriale dell’opera: Il tamburo di latta di Günter Grass. In patria il libro sarà edito da Lucheterhand nel 1959 con il titolo Die Blechtrommel, e sarà il più venduto del dopoguerra. Pubblicato per la prima volta in Italia presso Bompiani, l’opera viene recuperata da Feltrinelli nel 1962 e inserita nella collana “I Narratori”. Best seller in Germania e romanzo straniero più venduto in Francia, Il tamburo di latta da principio non ha particolare fortuna nel nostro paese; dove il successo di Grass arriverà solo col tempo. A contribuire alla fama e all’affermazione del libro intervengono, da un lato, il conseguimento del Premio Nobel per la letteratura da parte dell’autore e dall’altro, la vittoria della Palma d’Oro a Cannes nel 1979 da parte della trasposizione cinematografica dell’opera.

 

 

 

 

Rispettare l’enigma

La morte della Pizia di Freidrich Dürrenmatt

di Elena Gazzin.

 

Pubblicato per la prima volta in Svizzera nel 1976 in una lunga postfazione dell’opera Il complice, edita da Verlag der Arche a Zurigo, La morte della Pizia arriva in Italia grazie all’agente letterario Erich Linder; direttore dell’Agenzia Letteraria Internazionale e una delle figure che maggiormente contribuiscono alla scoperta della letteratura tedesca nel nostro paese negli anni Sessanta. La prima casa editrice nostrana a pubblicare l’opera è Diogenes nel 1980 alla quale poi seguono Feltrinelli nel 1988, Adephi e in fine Einaudi; che nel 1993 pubblica il racconto all’interno della raccolta Romanzi e racconti in collaborazione con la francese Gallimard. Spostando l’attenzione dall’ineluttabile casualità del destino alla figura della vecchia e acciaccata sacerdotessa di Delfi, La morte della Pizia (adattata anche per il teatro), come tutte le opere di Dürrenmatt indaga sul rapporto vigente tra letteratura e realtà.

 

 

Raccontare l’orrore per non dimenticare

Se questo è un uomo di Primo Levi

Alessandra Padovan.

 

È con un secco no che comincia la storia editoriale di Se questo è un uomo di Primo Levi, respinto dalla casa editrice Einaudi sia nel 1947 che nel 1952. Nonostante questo, il bisogno di raccontare l’esperienza della prigionia del campo di concentramento di Auschwitz e la terribile esperienza della guerra spinge Levi a consegnare il manoscritto a un amico, che lo pubblicherà nel 1947 su un settimanale locale “L’Amico del Popolo”. Nel medesimo anno, l’autore incontrerà Franco Antonicelli, fondatore della casa editrice Francesco De Silva, il quale vedrà nello scritto le potenzialità sfuggite a Einaudi. La prima edizione del 1947 ha però scarso successo (1500 copie vendute su una tiratura di 2500) e l’opera finisce dimenticata fino al 1958, quando Einaudi si renderà conto del valore del libro. Da allora, Se questo è un uomo ha visto numerose ristampe ed è divenuto un successo internazionale tradotto in più di trenta lingue.

 

 

 

 

Un caso editoriale controverso

Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa

di Nadia Pestelli.

 

Fra tutti i successi letterari italiani Il gattopardo è senza dubbio uno dei casi più controversi, interessanti e discussi, sia dal punto di vista letterario che da quello editoriale. Dopo una gestazione lunga e tormentata, il romanzo viene rifiutato più volte anche da case editrici importanti come Mondadori ed Einaudi e fu soltanto grazie a Feltrinelli che alla fine l’opera venne pubblicata nel dicembre del 1958. Da subito un grande successo, il libro susciterà immediatamente l’interesse dell’editoria straniera e il favore della critica. Nonostante la sua affermazione le vicissitudini del romanzo, vincitore del premio Strega nel 1960, non sono terminate e nel 1963 (anno dell’uscita della sua trasposizione cinematografica sarà accusato di plagio; imputazione che però si rivelerà falsa). Ad oggi tradotto in 38 lingue, Il Gattopardo ha venduto complessivamente in tutto il mondo oltre 10 milioni di copie.

 

 

Semaforo blu alla fantasia

Favole al telefono di Gianni Rodari

di Sara Di Rosa.

 

Ci sono scrittori che sentiamo più “nostri”, che fanno parte del vissuto di ognuno di noi, di cui ricordiamo un passo, un personaggio, un racconto che hanno contribuito alla creazione di tutto un universo popolare, culturale e letterario nel quale ci identifichiamo. Gianni Rodari è uno di questi. Già collaboratore scrittore per Einaudi dal 1960, l’autore pubblica con la casa editrice torinese Favole al telefono nel 1962 dopo un lungo e accuratissimo lavoro di cesello svolto sui settanta brevi racconti che compongono il libro. Le storie raccontate dal Ragionier Bianchi, costretto a viaggiare per lavoro, alla figlioletta tramite telefono ottengono fin da subito grande successo in patria e all’estero; tanto che l’opera, con oltre 300 000 copie vendute, viene definita Il Gattopardo della letteratura per bambini. Nel 1970 all’opera di Rodari verrà conferito il premio Andersen, considerato il Nobel della letteratura per l’infanzia.

 

 

 

 

Un figlio di carta, frutto di una disubbidienza

Lettera a un bambino mai nato di Oriana Fallaci.

di Michela Milani.

 

Lettera a un bambino mai nato viene al mondo nel settembre del 1975, periodo in cui in Italia, in Europa e negli Stati Uniti si parla con sempre maggiore interesse d’aborto; e di queste idee ed eventi il testo della già affermata scrittrice Oriana Fallaci, con cui dapprima la critica non sarà tenera, è completamente imbevuto. Il racconto scandito dal tragico monologo della protagonista indirizzato al bambino di cui ha appena scoperto l’esistenza nel suo ventre, esce pubblicato da Rizzoli e a inizio novembre, appena dopo un mese e mezzo dalla pubblicazione, raggiunge le 120 000 copie vendute, che nel dicembre del 1975 diventeranno 260 000 per poi superare le 400 000 l’anno seguente. Nel 1993 la nuova edizione dell’opera viene accompagnata da un audiolibro letto dalla sola voce di Oriana Fallaci; prima scrittrice italiana a interpretare vocalmente per intero una sua opera.

 

 

Un best seller per medievalisti

Il nome della rosa di Umberto Eco

di Elena Bracchi.

 

Un pomeriggio del 1959 entra negli uffici della Bompiani in via Senato un nuovo impiegato: Umberto Eco. All’epoca nessuno si aspettava che vent’anni più tardi sarebbe diventato l’autore di uno dei maggiori best seller italiani. Il nome della rosa esce in Italia proprio per Bompiani nel 1980 all’interno della collana “Letteraria italiana” ottenendo fin da subito un enorme e folgorante successo. La prima tiratura, di 100 000 copie, va infatti esaurita in poche settimane e l’opera stacca la concorrenza aggiudicandosi il primo posto nelle classifiche. Unico vero esempio di letteratura postmoderna nel nostro paese, Il nome della rosa è stato tradotto in quarantasette lingue (tra cui arabo, cinese, coreano e tailandese) raggiungendo ad oggi una tiratura totale di venti milioni di copie. L’opera è un perfetto esempio di cosa riesca a produrre una grande sensibilità letteraria unita alla capacità di trovare nuovi lettori.

 

 

 

 

Da Napoli al mondo: la camorra si diffonde

Gomorra di Roberto Saviano

di Francesca Albergo.

 

Pubblicato per la prima volta nel 2006 da Mondadori, Gomorra, non gode da principio di una significativa campagna promozionale, ma dopo la prima comparsa televisiva di Saviano nella trasmissione le Invasioni Barbariche i media e il web cominciano ad interessarsi sempre più al libro e al suo autore, portando nel 2006 alla vittoria del premio Viareggio. Il libro sembra aver raggiunto l’apice del successo non è ancora finita. Dopo l’estate, infatti, arriva la notizia che la casa cinematografica Fandango ha comprato i diritti del libro per farne un film, ma il “peggio” deve ancora venire. Dopo un durissimo discorso indirizzato contro il clan dei Casalesi il 6 settembre del 2006, per Saviano sarà un susseguirsi ininterrotto di minacce che porteranno l’autore a vivere sotto scorta dal 13 ottobre dello stesso anno. Con 6 000 000 di copie vendute in tutto il mondo l’opera vanta la traduzione in oltre cinquanta lingue.

 

 

Un capolavoro salvato dalle fiamme

Il processo Franz Kafka

di Elena Marigo.

 

Proibite nella Germania nazista perché di un ebreo e dall’Europa comunista di Stalin perché rappresentanti del decadentismo occidentale le opere di Franz Kafka, tra i più significativi autori del ‘900, costruiranno la loro fortuna con molta lentezza solo dopo il termine della Seconda guerra mondiale. Il processo, il più famoso tra i tre romanzi di Kafka, verrà infatti pubblicato per la prima volta nel blocco occidentale solo nel 1958. Il libro va esaurito in pochi giorni dimostrando immediatamente di essere un grande successo, ma in Italia arriverà solamente nel 1993 grazie a Max Brod, il quale pubblica postumo tutto ciò che l’autore non era riuscito a pubblicare in vita. Dopo aver dovuto superare molti ostacoli e il rischio di cadere preda, letteralmente, delle fiamme del totalitarismo, Il processo è arrivato a essere oggi riconosciuto come uno dei capolavori che hanno lasciato un segno nella storia della letteratura mondiale.

 

 

 

 

Un romanzo in esilio

L’insostenibile leggerezza dell’essere di Milan Kundera

di Elena Bracchi.

 

“Bandito”, come il suo autore Milan Kundera, per ragioni politiche il romanzo verrà pubblicato per la prima volta dalla francese Gallimard nel 1984, anno in cui usciranno anche la versione tedesca (Hanser) e quella statunitense (Harper & Row). Nel nostro paese invece il libro viene pubblicato per la prima volta nel 1985 da Adephi; che proprio con questo romanzo sceglie di inaugurare una nuova collana chiamata “Fabula”. Il successo in Italia è clamoroso e Adhelphi, partita con una prudente tiratura di 10 000 copie, fatica a tenere il passo con le ristampe del romanzo che in un solo anno venderà 225 000 copie e arriverà, solo nel nostro paese, a oggi supererà il milione di copie. Nonostante all’interno della Repubblica Ceca circoli un’edizione pirata già nel 1985 e la Rivoluzione di Velluto, bisognerà attendere il 2006 perché i suoi connazionali possano leggere liberamente l’opera di Milan Kundera.

 

 

Una bambina, una forza della natura

Pippi Calzelunghe di Astrid Lindgren

di Veronica Bonalumi.

 

Pubblicato per la prima volta nel 1945 dalla casa editrice svedese Raben Sjögren, Pippi Calzelunghe (in lingua originale Pippi Långstrump) nasce ufficialmente nel 1941 quando l’autrice, Astrid Lundgren, racconta ogni sera alla figlia malata di polmonite le avventure della protagonista del romanzo. Il libro, capolavoro della letteratura per l’infanzia che ha accompagnato nella crescita diverse generazioni di lettori, viene pubblicato per la prima volta in Italia nel 1988 dalla casa editrice Salani ed è il terzo titolo a essere pubblicato nella collana “Gl’Istrici”. Vero e proprio caso editoriale che divide la critica, Pippi Cazelunghe ha un successo tale da essere ad oggi tradotto in cinquantaquattro lingue, aver venduto 145 milioni di copie in tutto il mondo, dare origine a ventisette adattamenti cinematografici e dieci serie televisive cui va aggiunta una versione cartoon andata in onda anche nel nostro paese.

 

 

 

 

Se un giorno qualsiasi in libertà

Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve di Jonas Jonasson

di Valeria Auzino.

 

Se per caso durante una scorreria in libreria doveste trovarvi attratti da un librone con un titolo troppo lungo per i visti gusti e una copertina con un signore vestito inspiegabilmente da elefante, non preoccupatevi. Avete fatto la prima conoscenza con Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve di Jonas Jonasson. Il libro è stato pubblicato, dopo essere stato rifiutato da altre cinque case editrici, nel 2009 dalla Piratförlaget riscuotendo dopo un’iniziale diffidenza i favori del pubblico. Stessa scena si ripete nei paesi in cui l’opera viene tradotta, come Francia, Spagna, Portogallo Repubblica Ceca, Cina e Italia dove viene pubblicato da Bompiani nel 2011 all’interno della collana “Narratori italiani e stranieri”. In totale il libro ha venduto oltre 400 000 copie in tutto il mondo e Disney Nordic ha acquistato nel 2013 i diritti per la trasposizione cinematografica.

 

 

Quasi vent’anni della lepre

L’anno della lepre di Arto Paasilina

di Valentina Ghidini.

 

Pubblicato nel 1975, Jäniksen vuosi (L’anno della lepre) è l’opera che determina il successo dell’esordiente scrittore finlandese Arto Paasilina. Il libro leggermente autobiografico, in barba alle critiche che lo avevano stroncato, non tarda a diventare un cult book in Finlandia anche grazie alla trasposizione cinematografica del 1977 e rende Paasilina uno dei pochi autori finlandesi che, con oltre 100 000 copie vendute a volume, può fare della scrittura il suo unico e solo mestiere. In Italia l’opera fa la sua prima comparsa nel 1994, anno molto importante per la letteratura nordica rimasta fino ad allora in sordina, sotto l’egida della casa editrice Iperborea. Anche dopo diciotto anni dalla pubblicazione il successo di L’anno della lepre non accenna a volersi fermare, anzi, a riprova del favore che continua a godere presso il pubblico di tutte le età, è stato lanciato nel 2013 anche in versione ebook.

 

 

 

 

 

Il caso di Humbert e la sua «ninfetta»

Lolita di Vladimir Nabakov

di Ludovica Santoro.

 

È il 1995 quando Lolita di Vladimir Nabakov, dopo un anno di rifiuti, viene pubblicato per la prima volta dalla piccola casa editrice parigina specializzata in narrativa erotica, la cui fama sarà sempre fonte di disagio per l’autore, Olympia Press. Il libro riscuote immediatamente il favore del pubblico diventando fin da subito un vero caso letterario e giudiziario; dato che il ministero dell’interno britannico chiede e ottiene il ritiro dal commercio di tutte le copie inglesi di Lolita bloccandone la distribuzione per quasi due anni. Nonostante questo, il libro, grazie all’acceso dibattito che lo circonda, ha un successo inarrestabile arrivando in America nel 1958 (dove vende 100 000 copie in tre settimane) e l’anno seguente in Italia. Nel nostro Paese Lolita, uno dei più grandi successi del XX secolo, viene pubblicato per la prima Volta Da Arnoldo Mondadori e supera le 90 000 copie vendute in soli cinque mesi.

 

 

«La passione invita alle rotture»

Il Dottor Živago di Boris Paternàk

di Jacopo Orlando.

 

La storia editoriale del Dottor Živago di Boris Pasternàk, premio Nobel per la letteratura nel 1958, è stata ampiamente ricostruita: fu una storia cruenta e a tratti violenta; dove il valore letterario del romanzo fu sommerso dalla crisi politica del periodo, dalla guerra fredda che eresse, a seconda delle visioni politiche, il libro a simbolo della libertà d’espressione o a lurido feticcio di una società corrotta. Per superare la rigida censura imperante in Unione Sovietica l’autore consegnerà il suo scritto ad alcuni editori esteri, ma soprattutto al giovane giornalista Sergio D’angelo, il quale porta nel 1955 il libro in Italia. Dopo molte peripezie degne di una spy story, Feltrinelli pubblica Il Dottor Živago il 15 novembre 1957 vendendo in un solo giorno 6000 copie. Una trasposizione cinematografica del romanzo uscirà nel 1965 e si aggiudicherà cinque Golden Globe, cinque premi Oscar e tre David di Donatello.

 

 

 

 

I manoscritti non bruciano

Il Maestro e Margherita di Michail Bulgakov

di Elena Gazzin.

 

La pubblicazione del romanzo Il Maestro di Margherita di Michail Bulgakov è da considerarsi un vero e proprio caso editoriale. Lo scrittore ci lavorò per ben dodici anni, iniziando nel 1928 e modificando il testo sino agli ultimi mesi precedenti la morte. La prima uscita, postuma, risale al 1966 quando viene dato alle stampe dalla rivista “Moskva” (n. II, novembre 1966 e n. I gennaio 1967). Il testo però è incompleto, mancano circa settanta pagine, e così anche la prima edizione italiana pubblicata da Einaudi nel 1966. Soltanto un anno dopo la casa editrice torinese darà alle stampe la prima edizione integrale del romanzo. Coronata dal successo prima all’estero e poi in patria l’opera vedrà un adattamento cinematografico nel 1972, ma esso sarà accolto meno benevolmente. Il film, concentrandosi sulla critica allo stalinismo, mette in secondo piano l’aspetto poetico e fantastico perdendo così la vera forza del romanzo.

 

 

Uno, nessuno e centomila Mani

Il signor Mani di Abraham Yehoshua

di Sara Ibrahim.

 

Considerato in generale come un romanzo storico o un romanzo realistico familiare intriso di quel realismo psicologico tanto caro al modernismo Il signor Mani, capolavoro dello scrittore israeliano Abraham Yehoshua, viene pubblicato per la prima volta in Israele nel 1990 dalla casa editrice New Library. In Italia, dove il libro riceve un’accoglienza molto più calorosa che in altri paesi, l’opera viene pubblicata nel 1994 da Einaudi all’interno della collana “Supercoralli” trasformando lo scrittore israeliano, grazie alla congiunzione di diversi fattori come la novità del suo stile di scrittura e le politiche editoriali che hanno lanciato l’autore, in un vero e proprio fenomeno di massa. A riprova del grande successo riscosso da Il signor Mani nel nostro paese è sufficiente dare uno sguardo ai dati di vendita dai quali risulta che l’opera ha venduto dal 1994 a oggi un volume di ben 100 000 copie.

 

 

 

 

Un viaggio tra le strade di Gerusalemme

Qualcuno con cui correre di David Grossman

di Margerita Vecchiati.

 

Tra i più importanti scrittori israeliani assieme ad Abraham Yeoshua e Amos Oz, David Grossman dà per la prima volta alle stampe Qualcuno con cui correre a Tel Aviv nel 2000 con la casa editrice David Grossman and Hakibbutz Hameuchad, andando subito incontro ad un grande successo. Il libro infatti è rimasto in testa alle classifiche dei best seller israeliani per un intero anno e ha permesso al suo autore di vincere il più prestigioso premio letterario, il primo di molti, del suo paese d’origine: il premio Sapir. Tradotto in numerosi paesi, il romanzo arriva per la prima volta in Italia nel settembre 2001 edito dalla casa editrice milanese Arnoldo Mondadori Editore all’interno della collana “Scrittori italiani e stranieri”. Il successo dell’opera porta a una trasposizione cinematografica nel 2006 venendo però stroncata dalla critica, per la quale la pellicola era troppo rassomigliante a Oliver Twist.

 

 

«Volevo diventare un libro»

Una storia di amore e di tenebra di Amos Oz

di Giorgio Berruto.

 

Pubblicato per la prima volta dalla casa editrice Keter di Gerusalemme nel 2002 Una storia di amore e di tenebra, capolavoro di Amos Oz, diviene immediatamente un grande successo sia in patria che all’estero. In Italia è stato Feltrinelli ad acquistare i diritti del libro, e la prima edizione italiana ha visto la luce nel 2003 con la traduzione di Elena Leowenthal all’interno della collana “Narratori”, per poi passare alla “Universale Economica” nel 2011. Di fatto, Una storia di amore e di tenebra è presumibilmente il romanzo israeliano che ha avuto successo più di ogni altro. Le stime più accreditate parlano infatti di oltre 1 milione di copie vendute in tutto il mondo e ben ventinove traduzioni ufficiali; alle quali vanno poi sommate anche quelle avvenute senza consultare autore ed editore, come quella in lingua curda scoperta casualmente nel 2011 sugli scaffali di una libreria dell’Iraq settentrionale.

 

 

 

 

Scelte che segnano il proprio destino

Il cacciatore di aquiloni di Khaled Hosseini

di Heidi Iuorno.

 

Figlio di un diplomatico che lavora presso il Ministero degli Esteri afghano, Khaled Hosseini scopre la passione per la scrittura nel 1999 e inizia così a scrivere una storia che parla del suo paese d’origine. Questa è la nascita di Il cacciatore di aquiloni. Dopo diversi rifiuti il romanzo viene pubblicato, grazie all’intervento dell’agente letterario Elaine Koster, dalla casa editrice Riverhead Books il 29 maggio 2003 raggiungendo in poche settimane dall’uscita la strabiliante cifra di 3 000 000 di copie vendute. In Italia, il romanzo viene pubblicato da Piemme (che grazie ad esso diventerà uno degli editori più importanti del nostro paese) nel 2004 con la traduzione di Isabella Vaj all’interno della collana “Narrativa” diventando nel 2006 il libro più venduto nel nostro paese. La fama raggiunge il libro anche grazie al mondo del cinema, quando nel 2008 la Dreamworks acquista i diritti dell’opera di Hosseini.

 

 

Un libro per cui uccidere

I versi satanici di Salman Rushdie

di Raffaele Deantoni.

 

Quando la Viking-Penguin pubblica per la prima volta il romanzo I versi satanici, titolo che allude a tre versi delle versioni antiche del corano in cui si incoraggia il culto di tre dee preislamiche, dello scrittore di origine indiana Salman Rushdie l’opera è già al centro di una ferocissima controversia religiosa. La controversia è tale da bandire la vendita del libro in diversi paesi sia mussulmani che non e da attirare l’attenzione dell’ayatollah Ruhollah Khomenei, il quale proclama una fatwa contro l’autore, ma è anche la primaria fonte della fortuna del libro, il quale va letteralmente a ruba vendendo a tre mesi dall’uscita americana, dove il libro dominerà incontrastato le classifiche, ben 750 000 copie. Anche a distanza di anni, l’opera si conferma poi un long seller di grande successo, diventando oltre che uno spinoso caso giudiziario anche l’emblema del terreno di scontro sulla libertà di espressione.

 

 

 

Casi letterari e venti monsonici

Il dio delle piccole cose di Arundhati Roy

di Giulia Di Girolamo.

 

Il dio delle piccole cose, opera prima della scrittrice indiana Arundhati Roy, viene pubblicato per la prima volta dalla piccola casa editrice India Ink di Nuova Delhi nel 1997 ottenendo fin da subito l’attenzione del pubblico e le lodi della stampa (nonostante le polemiche in alcuni ambienti culturali indiani), ricevendo durante quello stesso anno il più prestigioso dei premi letterari inglesi: il Booker Prize, per la prima volta concesso a una scrittrice indiana. Tradotto in quaranta lingue, il romanzo viene pubblicato in Italia da Guanda per la politica di ricerca di nuovi autori instaurata nel 1987 da Luigi Boschi allo scopo di rilanciare l’attività della casa editrice in crisi. Con 6 milioni di copie vendute in tutto il mondo, Il dio delle piccole cose è l’unica opera narrativa scritta da Arundhati Roy, la quale si dedica invece alla stesura di saggi e all’attivismo politico per la non violenza.

 

«Puttana a chi?!?  Puttane sarete voi!»

Mogli e concubine di Su Tong

di Valentina Ghidini.

 

Nel 1989 esce in Cina un breve romanzo, poco più di un racconto, ambientato negli anni Venti del Novecento e che narra la storia di Songlian, una studentessa diciannovenne che in seguito alla morte del padre è costretta ad abbandonare gli studi e accetta di diventare la quarta moglie del ricco cinquantenne Chen Zhonggui. Si tratta di Mogli e concubine di Su Tong, pseudonimo del giovanissimo autore Tong Zhonggui. Il romanzo (dedicato a un mondo femminile fatto di subdole bassezze, rivalità e scherzi tra le quattro donne), fin da subito oggetto di un grande interesse in Cina, dà origine nel 1990 a una trasposizione cinematografica intitolata: Lanterne Rosse, pellicola che sebbene poco fedele al contenuto del libro di Tong Zhonggui ne fomenterà il successo internazionale. In Italia l’opera viene pubblicata nel 1992 da Theoria, cui va il merito di aver aperto le porte del nostro paese alla letteratura cinese.

 

 

 

 

 

La storia della Cina nel sorriso di un vecchio

Vivere! di Yu Hua

di Margherita Vecchiati.

 

Yu Hua, autore controverso annoverato tra i maggiori scrittori cinesi contemporanei, pubblica per la prima volta Vivere! nel 1992 sul numero 6 della rivista “Shouhuo-Harvest” di Shangai, sotto la forma di un racconto breve di 7000 parole successivamente allungato a 12 000 e inserito nella raccolta Zoupin Ji, pubblicata nel 1994 a Pechino dalla casa editrice Zhongguo shehui kexue chubanshe. Fonte di ispirazione per una pellicola cinematografica nel 1994 l’opera, che racconta i mutamenti della società cinese dalla guerra sino-giapponese alla fine della Rivoluzione culturale, nonostante un andamento di mercato altalenante arriva a vendere 200 000 copie. In Italia il libro viene pubblicato nel 1998 dalla casa editrice Donzelli editore all’interno della collana “Narrativa”, mentre successivamente i diritti di Vivere! passeranno a Feltrinelli; la quale pubblicherà l’opera all’interno della collana “Universale Economica”.

 

 

Oggi vi racconto di me

Confessioni di una maschera di Yukio Mishima

di Stefano Maschio.

 

Nato a Tokyo nel 1925 Kimitake Hiraoka, vero nome di Yukio Mishima, comincia la stesura di Confessioni di una maschera nel 1948, a 24 anni, dandolo alle stampe l’anno seguente per l’editore Kawade Shobō. La prima edizione del romanzo vende 20 000 copie diventando in poco tempo il best seller dell’anno in Giappone e attirando l’attenzione delle case editrici estere e di importanti intellettuali. In Italia Confessioni di una maschera vede ben cinque uscite diverse per quattro editori: la prima si ha nel febbraio 1969 quando Feltrinelli inserisce l’opera nella collana i “Narratori”, mentre la più recente risale al 2004 quando Mondadori lo pubblica nel primo volume dei “Meridiani”, dedicato proprio a Mishima. Grazie a quest’opera il giovane Kimitake Hiraoka diviene, dopo il suicidio nel 1970, un personaggio emblematico, capace di richiamare un pubblico trasversale anche non totalmente a conoscenza del suo Corpus letterario.

 

 

 

 

Un elegante scrittore nell’incantato Oriente

Bellezza e tristezza di Yasunari Kawabata

di Ivana Carnevale.

 

Tra gli autori che hanno fatto crescere in Europa l’interesse per il Giappone, lo scrittore Yasunari Kawabata (1899 – 1972) pubblica Bellezza e tristezza per la prima volta a puntate dal 1961 al 1963, ma la stesura definitiva si avrà solo nel 1965 con la casa editrice di Tokyo ChūKō Bunko. Contemporaneamente trasmesso nella versione radiofonica curata da H. Makoto quel medesimo anno, grazie all’opera di diffusione dei mas media, al bum economico e alle trasposizioni cinematografiche, l’opera di Kawabata riscuote un grande successo e nel 1968 l’autore viene insignito del premio Nobel per la letteratura. L’opera viene pubblicata postuma in Italia nel 1985 da Einaudi all’interno della collana “Supercoralli” e sebbene la traduzione, comunque pregevole, perda un po’ la linearità della prosa vende solo nel nostro paese più di 40 000 copie e continua, mediamente, a vendere ancora oggi 500 – 600 copie l’anno.

 

 

The bird has flown

Norwegian wood. Tokyo Blues di Haruki Murakami

di Samuele Parravicini.

 

Turbamento. Agitazione. Sconvolgimento. I sentimenti provati all’inizio del romanzo da Tōru, il giovane protagonista del romanzo, potrebbero ben descrivere l’effetto dell’uscita di Noruwei no mori (titolo originale di Norwegian wood. Tokyo Blues) di Murakami nel 1987. Quinto romanzo dello scrittore di Kyōto, ottiene un successo immediato arrivando a vendere 4 milioni di copie in patria solo nel primo anno di uscita. Il romanzo, che rompe con lo stile tradizionale della letteratura giapponese, viene pubblicato in Italia da Feltrinelli con il titolo Tokyo Blues nel 1993 all’interno dei “Canguri” con molti anni di anticipo rispetto alle altre edizioni occidentali. Fatto per nulla sorprendente se si considera che la casa editrice milanese già da tempo dimostra interesse verso la letteratura nipponica portandola alla conoscenza dei lettori a partire dagli anni Novanta. La traduzione è affidata a Giorgio Amirato.

 

 

 

 

Banana Genshō

Kitchen di Banana Yoshimoto

di Valentina Ghidini.

 

Pubblicata per la prima volta nel 1988 dalla Fukutake shoten nel 1988 la raccolta di racconti Kitchen (titolo originale Kiccin) è l’opera che permette alla giovane autrice ventiquattrenne Mahoko, detta Banana, Yoshimoto di affermarsi sia sul mercato interno che internazionale. I racconti, che vanno incontro alle nuove tendenze del pubblico nipponico, riscuotono da subito un enorme successo divenendo uno dei casi letterari più clamorosi degli ultimi decenni e vendendo nel solo Giappone 6 milioni di copie. Tradotta in venticinque lingue l’opera, che ricorda quasi la sceneggiatura di una soap opera o uno Shojō manga per la scelta di un linguaggio semplice e attuale, arriva in Italia pubblicata da Feltrinelli investendo il mercato editoriale del nostro paese con la stessa forza di quello in patria. Nel nostro paese i racconti vendendo 80 000 copie nel giro di un anno e facendo ininterrottamente incetta di premi letterari dal 1996 al 2011.

 

 

Il diciottesimo capitolo

Picnic a Hanging Rock di Joan Lindsay

di Sofia Scartezzini.

 

Il romanzo più conosciuto dell’autrice australiana Joan Lindsay, Picninc at Hanging Rock, viene per la prima vota pubblicato nel 1967 dalla Cheshire Publishing, marchio oggi scomparso dal mercato librario australiani, ottenendo fin da subito un considerevole successo in patria. Buona riuscita frutto, principalmente, di uno stratagemma dell’editore di eliminare il capitolo finale contenente la soluzione del giallo, il XVIII, per aumentare l’aura di mistero della vicenda raccontata nel romanzo. Una seconda ondata di successo arriva invece nel 1975 con la trasposizione cinematografica. Il romanzo verrà pubblicata in Italia da Sellerio nel 1993 all’interno della collana “Il Castello” ma nel nostro paese complice anche il fatto che (tra prima edizione, adattamento cinematografico e capitolo XVIII pubblicato postumo) tutto era già stato detto sull’opera, essa non riscuoterà lo stesso folgorante successo ottenuto in patria.

 

 

 

 

L’amore è una scommessa d’azzardo

Oscar e Lucinda di Peter Carey

di Heidi Iuorno.

 

È il 1988 quando il due volte vincitore del prestigioso Booker Prize Peter Carey pubblica il romanzo, in parte ispirato all’autobiografia del poeta inglese Edmund Gosse, Oscar e Lucinda con la University of Queensland Press (UQP). In poco tempo il romanzo, che varrà a Carey il Booker Prize nel 1998, diventa in poco tempo un grande successo nazionale e internazionale arrivando in Italia per la prima volta nel 1990 con la traduzione di Mario Biondi (scrittore, giornalista, critico letterario e traduttore), ed edito da Longanesi all’interno della collana “La Gaja scienza” con una tiratura iniziale di 19 500 copie. Nel corso degli anni, il libro verrà poi pubblicato in diverse versioni anche da altre case editrici appartenenti al Gruppo Gems. A riprova del successo di Oscar e Lucinda, nel 1997 viene tratto dal romanzo un’omonima pellicola diretta da Gillian Amstrong e interpretata da Ralph Fiennes e Cate Blanchet.

 

 

Amiche: finché morte non ci separi

La stanza degli ospiti di Helen Garner

di Stefano Maschio.

 

Con alle spalle una trentennale carriera costellata di successi l’autrice Helen Garner, poco conosciuta nel nostro paese ma considerata quasi un’istituzione in Australia, dà alle stampe La stanza degli ospiti (titolo originale The spare room) il 7 aprile del 2008 con Tex Publishing. Non è dunque una sorpresa il successo riscosso in patria dal romanzo; il quale riceve anche la nomination all’Australian Book Industry, nella categoria dei libri australiani di maggior successo internazionale nel 2009. Tradotto in tutto il mondo, il romanzo viene pubblicato per la prima, e per ora ultima, volta in Italia da Mondadori nel 2009 con la traduzione di Delfina Vezzoli nella collana “Scrittori italiani e stranieri”. Nel nostro paese però, probabilmente anche per il tema ostico e una promozione inadeguata, pur essendo comunque una lettura utile che fa molto riflettere, l’opera non ha riscosso i favori del pubblico.

 

 

 

Rancori e pregiudizi in Australia oggi

Lo schiaffo di Christos Tsiolkas

di Silvia Vincelli.

 

Uno schiaffo bello forte è quello che ci arriva, assieme al suo strascico di interrogativi, dritto dopo aver letto l’omonimo romanzo dello scrittore australiano di origini greche Christos Tsiolkas. The slap, titolo originale dell’opera, viene pubblicato per la prima volta nel 2008 in Australia dalla casa editrice Allen & Unwin e riscuote fin da subito un grande successo arrivando a vendere sino ad oggi ad un totale di 600 000 copie in tutto il mondo. Nel 2009, l’opera invece si aggiudica il famoso Commonwealth Writers’ Prize, forse il più importante e prestigioso tra i sei premi che vince quello stesso anno. Prima opera dei Tsiolkas a essere pubblicato in Italia, Lo schiaffo nel nostro paese è edito nel 2011 dalla casa editrice Neri Pozza all’interno della collana “Bloom”. Quello stesso anno The slap, trasformato in una serie televisiva di otto puntate, si appresta a debuttare sul canale televisivo ABC.

 

 

Autobiografia della salvezza

Un angelo alla mia tavola di Janet Frame

di Francesca Zara.

 

L’opera autobiografica della scrittrice neozelandese Janet Frame esce in tre volumi: il primo nel 1982 con il titolo To the Is-land; il secondo, An angel atm y table nel 1984 e l’ultimo, The Envoy from Mirror City, nel 1985. La scrittura di queste memorie consacra la figura della Frame come il massimo scrittore in Nuova Zelanda e la popolarità dell’opere ben presto si diffonde oltre i confini dell’isola portando nel 1990 al trionfo dell’adattamento cinematografico della trilogia, intitolato Un angelo alla mia tavola, alla 44° mostra del cinema di Venezia. Fino a quel momento sconosciuta in Italia, l’opera di Janet Frame arriva nel nostro paese grazie alla casa editrice Interno Giallo. Il primo libro, L’isola del presente, esce nel 1991 seguito nell’ottobre dello stesso anno da Un paese di fiume (rinominato poi Un angelo alla mia tavola dopo l’uscita del film) e in fine, nel giugno del 1992, da La città degli specchi.